Poco alcol e nessun lassativo nel sangue: lo rivelano i primi risultati delle analisi ematiche sul corpo di Domenico Maurantonio, il ragazzo padovano morto in gita a Milano...
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«MESSAGGIO INATTENDIBILE»
In questo senso va letto anche un messaggio inviato via WhatsApp, ritenuto però inattendibile in quanto frutto di un passaparola, che risalirebbe al 12 maggio e con il quale, un anonimo, probabilmente un dipendente dell'albergo, scrivendo ad un'altra persona, ha raccontato che quella notte i ragazzi del liceo di Padova si sarebbero «ubriacati da fare schifo», decidendo di fare «degli scherzoni sui corridoi dell'hotel», fino al punto da «defecare per il corridoio del quinto piano». Uno dei giovani, poi, «per fare il figo», avrebbe deciso «di mettersi sul cornicione per farla dalla finestra.... quindi si fa tenere per le braccia dagli amici e ad un certo punto vola giù». Frasi (mostrate in tv dalla trasmissione Chi l'ha visto?) su cui pm e polizia stanno lavorando da qualche giorno senza però arrivare a un punto fermo in quanto, come è stato riferito dagli investigatori, l'autore, a lungo cercato, quando è stato individuato ha ammesso di non saperne niente e di non essere stato un testimone diretto.
LE CONTRADDIZIONI DEI COMPAGNI
Gli unici elementi certi, finora, sono l'orario della morte collocato tra le 5.30 e le 7 di mattina e la caduta non accidentale. Il parapetto della finestra da cui lo studente è precipitato è alto 1 metro e 10 cm, cosa che fa supporre che Domenico debba o essersi sporto volontariamente o con l'aiuto di qualcun altro. A ciò si aggiungono i segni trovati sul braccio destro, la serata a base non solo di birra ma anche superalcolici, il ritrovamento di feci nel corridoio e il fatto che il giovane, prima di volare, si fosse sporcato. Gli investigatori continueranno a sentire i compagni di classe di Domenico: alcuni passaggi dei loro racconti presenterebbero incongruenze. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero