«Siamo in piena epidemia di morbillo, il mondo ci guarda interdetto e con allarme. Non mi stupirebbe se con questi numeri si verificasse un decesso» dice Walter...
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PRIMI ALLARMI
Alcuni flash: all'Ospedale Bambino Gesù di Roma, eccellenza pediatrica, i ricoveri di bambini a causa del morbillo si sono decuplicati. In tutto il Lazio l'allarme era già scattato a marzo, quando la Direzione regionale della Salute aveva inviato delle direttive ai medici a causa del fatto che in soli tre mesi il numero di pazienti malati di morbillo si era triplicato rispetto all'intero 2016. Ora lo scenario viene confermato su scala nazionale. Ecco i numeri diffusi dal Bollettino settimanale del Ministero della Salute dall'Istituto superiore della sanità: ad aprile i casi registrati in Italia sono stati 385, cinque volte quelli verificatisi nello stesso mese del 2016. Dal primo gennaio siamo già arrivati a 1.920 (sempre su scala nazionale). Circa un terzo ha avuto delle complicanze come diarrea, polmonite, otite, epatite, insufficienza respiratoria, calo di piastrine, più raramente encefalite e convulsioni. Il 40 per cento è stato ricoverato, il 15 per cento è andato in pronto soccorso. Un altro dato importante: è vero che in tutta Italia sono stati segnalati casi di morbillo, ma il 92 per cento, vale a dire la stragrande maggioranza, si è concentrato in sei regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia.
DISINFORMAZIONE
Spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Purtroppo i dati sul morbillo sono davvero preoccupanti e questo soprattutto a causa della grave e pericolosa disinformazione antiscientifica, fomentata anche da parte di alcune forze politiche, che ha portato negli ultimi anni le persone a non vaccinarsi. Ora è fondamentale che le Regioni applichino il nuovo Piano nazionale vaccini, anche e soprattutto attraverso la sensibilizzazione e la corretta informazione ai cittadini. I vaccini sono sicuri e salvano vite».
Analizza quanto sta succedendo anche Ricciardi (Istituto superiore della Sanità): «Era previsto un aumento dei casi di morbillo, in conseguenza alla diminuzione delle vaccinazioni registrata negli ultimi anni. Ma stupisce la gravità dell'epidemia in corso, caratterizzata da un numero di complicanze particolarmente alto. Circa il 40 per cento delle persone colpite sono state ricoverate in ospedale. Con questi numeri si rischiano anche decessi. Come in Romania dove da inizio anno sono stati registrati il doppio dei casi di morbillo rispetto all'Italia, circa 4.000, e che hanno provocato finora ben 17 morti. Il morbillo è uno dei virus più contagiosi, più della stessa influenza. Una sola persona può contagiarne fino a 20. È importante non solo fare il vaccino da piccoli ma anche il richiamo in età adolescenziale».
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Il Messaggero