Il sogno di tutti i giocatori del mondo: sedersi al tavolo verde del Casinò più famoso del pianeta, quello di Montecarlo, e puntare al malloppo senza sborsare un...
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Come riporta Nice Matin, i fatti risalgono al 2009. L'uomo, lombardo, è uno dei tanti che al gioco non sa dire di no. Ed è disposto a truffare pur di provare il pericolosissimo brivido di roulette e dintorni. Cosa fa?
Si presenta nell'ufficio della società del Casinò che gestisce i fidi bancari in qualità di custode giudiziario, nominato dal Tribunale di Lodi, incaricato di rivendere i beni immobiliari del proprio assistito, oramai defunto. E riesce a farsi consegnare "fiches" per un valore complessivo di 1,8 milioni di euro. Per garanzia lascia in cassa una sfilza di assegni, esattamente 18. Risultati poi falsi. L'uomo, denunciato dalla casa da gioco monegasca, fa perdere le sue tracce per anni. E non si presenta neanche al processo di qualche giorno fa in cui viene condannato in contumacia. Ora nei suoi confronti è stato è stato spiccato mandato di cattura internazionale.
Il maxi truffatore in questione, al secolo Paolo Gigli, classe 1957, di Lodi, non è però sconosciuto alle forze dell'ordine italiane. Perché già arrestato per altre truffe perpetrate a danno di ignari compratori di ville non di sua proprietà. Insomma un azzardo dietro l'altro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero