«Quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata epoca» bisogna ricordare che noi stessi «siamo stati una nazione di emigranti, siamo...
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Sono stati tanti gli italiani «che lasciarono le terre natie cercando all'estero un futuro migliore per sè e per i propri figli, spesso affrontando viaggi incerti e pericolosi, condizioni impervie di vita» ricorda il ministro. «Siamo stati, fino ai primi anni sessanta del ventesimo secolo, appena ieri, una nazione di emigranti nel mondo - sottolinea ancora Moaver -. Anche in Europa, siamo andati stranieri, in paesi stranieri, cercando lavoro. Partivamo, sovente con grandi disagi, alla volta di quegli stessi Stati europei (Belgio, Francia, Germania e altri) nei quali adesso possiamo andare a lavorare: cittadini dell'Unione Europea, fra altri cittadini della medesima Unione Europea, con analoghi diritti e doveri».
«La libertà di circolazione dei lavoratori - insiste il ministro - rappresenta un oggettivo, nodale risultato positivo dell'integrazione del 'vecchio continentè. Fu difficile trovare uno spazio, in tessuti sociali diversi dal nostro, fra non poche ostilità e anche prove di solidarietà: ma fu possibile per tanti, tantissimi». «Gli italiani emigrati e i loro discendenti - continua - hanno saputo inserirsi, a pieno titolo, con valore e vigore, nelle realtà estere in cui si erano recati. Le arricchirono con la loro opera, intellettuale e manuale. Tutti ce lo riconoscono e in alcuni paesi - pensiamo proprio al Belgio di Marcinelle - sono ascesi anche ai massimi livelli delle responsabilità di governo». «Cari Amici italiani, ovunque siate nel mondo - conclude il ministro - dovete sapere che la dedizione con la quale, quotidianamente, assolvete ai vostri doveri lavorando, rende migliore il nostro Paese e contribuisce alla sua reputazione positiva».
L'immigrazione è una questione «prioritaria per l'Italia visto il flusso degli ultimi anni», e per il Governo «non deve essere una questione italiana o spagnola a seconda dei flussi, ma deve essere europea», anche perché se viene affrontata come Ue «non solleva solo problemi ma offre anche opportunità», ha detto Moavero al termine dell'incontro con il suo omologo belga Didier Reynders.
Di tutt'altro avviso la Lega. Intervengono i capigruppo del Carroccio alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: «Paragonare gli italiani che sono emigrati nel mondo, a cui nessuno regalava niente né pagava pranzi e cene in albergo, ai clandestini che arrivano oggi in Italia è poco rispettoso della verità, della storia e del buon senso», Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero