Dopo la pecora Dolly, ecco la cagnetta Mini Winnie. Ha da poco compiuto un anno e, naturalmente, come l’ovino più celebre di tutti i tempi, viene dalla Gran Bretagna....
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Il “miracolo” è stato possibile anche, e soprattutto, grazie a una società coreana, la “Sooam Biotech”, già protagonista in passato della “duplicazione” di circa 500 cani con operazioni dal costo di 72mila euro, che in quel periodo aveva indetto un concorso per dare la possibilità a chi volesse di avere in casa una copia del proprio animale domestico preferito. Rebecca aveva (e ha tuttora) un bell’esemplare di bassotto, Winnie. Bello ma vecchiotto, per via dei suoi 12 anni. Così, ecco l’idea: perché non farla partecipare?
“Loro hanno molta esperienza in questo tipo di procedimenti - ha raccontato la giovane al “Daily Mail” -. Non ero preoccupata”.
Sbaragliata la concorrenza e vinta la selezione, Winnie ha donato un campione del suo tessuto agli scienziati di Seul, che, impiantato il Dna del bassotto nell’uovo di un donatore e trapiantato l’embrione in una madre surrogata, sono riusciti a creare il suo fac-simile.
Winnie e Mini Winnie, infatti, (e non potrebbe essere altrimenti) sono due gocce d’acqua. “Mini Winnie è uguale a Winnie da cucciola”, ha affermato la Smith, sposata con Alex Bourne e incinta di sei mesi, che ha identificato nella paura di poter perdere a breve, data la carta d’identità, la sua cara cagnolina una delle ragioni principali della sua scelta di farla clonare.
“Adoro il fatto che Minie Winnie sia letteralmente venuta fuori da un pezzo di Big Winnie. Sapere che è precisa alla sua creatrice mi ha fatto affezionare ancora di più a lei”, ha poi aggiunto, prima di concludere con un’altra dichiarazione d’amore: “Winnie potrà essere stata pure clonata ma ho realizzato che per me sarà insostituibile”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero