Treno deragliato a Milano, la difesa mette in discussione gli accertamenti: «Sono nulli»

Treno deragliato a Milano, la difesa mette in discussione gli accertamenti: «Sono nulli»
Sorgono subito problemi attorno agli accertamenti irripetibili sui binari e sulle carrozze del treno deragliato lo scorso 25 gennaio alle porte di Milano, incidente nel quale sono...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sorgono subito problemi attorno agli accertamenti irripetibili sui binari e sulle carrozze del treno deragliato lo scorso 25 gennaio alle porte di Milano, incidente nel quale sono morte tre donne e 46 persone sono rimaste ferite. Per i legali degli indagati nell'inchiesta della Procura, 8 persone tra i vertici e dipendenti di Rfi e Trenord, e le due società in qualità di enti, il «metodo» con cui si procede alle analisti 'tecnichè su binari, carrozze e quant'altro, «limita l'esercizio del contraddittorio con conseguente nullità dell'atto». 

 

Così risulta dal verbale di conferimento dell'incarico ai consulenti dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti e del procuratore aggiunto Tiziana Sicilano di venerdì scorso a cui hanno partecipato le difese con i loro esperti i quali lamentano di non poter «prendere conoscenza dello stato di alcune parti dell'area sequestrata in quanto preventivamente coperte da strutture isolanti che non potrebbero essere rimosse nel corso delle indagini». Intanto oggi proseguono le operazioni per rimuovere le carrozze del treno partito da Cremona e finito fuori binario in maniera tragica.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero