Milano, Sala e Pisapia al Gay pride

Milano, Sala e Pisapia al Gay pride
C'era anche il neo sindaco Giuseppe Sala alla Milano Pride, la manifestazione per i diritti civili e l'orgoglio delle persone lgbt, che si è svolta oggi...

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C'era anche il neo sindaco Giuseppe Sala alla Milano Pride, la manifestazione per i diritti civili e l'orgoglio delle persone lgbt, che si è svolta oggi nel capoluogo lombardo. Sala ha retto lo striscione di apertura del corteo, raggiunto dal suo predecessore Giuliano Pisapia, nel segno della continuità. Circa 200 mila, secondo gli

organizzatori, i partecipanti.

Il fiume arcobaleno di persone, cartelli, carri e bandiere si è mosso da piazza Duca d'Aosta, vicino alla stazione Centrale, fino a Porta Venezia, dove ha realizzato il tradizionale flash mob, quest'anno con cartelli con l'immagine di una coppia di omini con un cuore al posto della testa e sul corpo. «Mi farò paladino di ogni giusta battaglia contro ogni forma di discriminazione», ha detto Sala, intervenendo dal palco a chiusura della manifestazione, con un fiocco arcobaleno appuntando sulla camicia. Quando ha preso la parola, il nuovo primo cittadino ha ricevuto anche una isolata contestazione da un gruppetto di persone che gli hanno urlato contro ma che hanno subito smesso dopo che il resto del pubblico ha ribattuto con 'Fuori, fuori!'.

Sala ha assicurato che sulla difesa dei diritti civili continuerà nel solco della giunta precedente, aggiungendo che «su questo tema bisogna partire dalle scuole». E di questa continuità si è detto sicuro anche lo stesso Pisapia, che dal palco ha ricordato ai presenti i 5 anni «in cui abbiamo marciato insieme». Secondo l'ex sindaco, inoltre «la ripartenza di Milano sui diritti civili ha avuto un ruolo importante a livello nazionale: adesso l'importante è non
fermarsi e andare avanti».

Pubblico meno generoso, infine, quando uno degli speaker, mentre ringraziava il Comune, ha detto che «non sono tutti uguali», citando l'episodio di qualche mese fa della scritta Family Day apparsa sul Pirellone, ricordo che ha sollevato qualche fischio.

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Il Messaggero