Dormivano di giorno, mentre di notte mettevano a segno furti a raffica, in appartamenti e negozi tra Milano e Pavia. Prima di ogni colpo, scattava il sopralluogo, con auto di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tra loro - ai domiciliari - c'è anche un centrocampista di una società della zona. L'indagine è stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Abbiategrasso ed è stata chiamata «Alba di notte». L'inchiesta, coordinata dalla Procuradi Pavia, è partita dal monitoraggio di tre box a Milano, Trezzano sul Naviglio (Mi) e Gaggiano (Mi), utilizzati per nascondere le macchine usate dagli indagati per furti e sopralluoghi.
Sono 25 i colpi contestati dagli inquirenti, tra appartamenti, tabaccherie e negozi. Nelle intercettazioni ambientali sono state registrate conversazioni in cui i membri della banda si vantano dei furti messi a segno. I dialoghi sono stati fondamentali per identificare gli arrestati. Il calciatore, per esempio, ha raccontato di essere stato acquistato da un'altra squadra di serie D. Le misure eseguite sono 7: quattro albanesi risultano irreperibili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero