Salvini: «L'Ue si svegli o i migranti tornano in Libia». Nave Diciotti, alta tensione Italia-Malta

«O l'Europa decide seriamente di aiutare l'Italia in concreto, a partire ad esempio dagli immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare...

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«O l'Europa decide seriamente di aiutare l'Italia in concreto, a partire ad esempio dagli immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare». È un aut aut quello del ministro dell'Interno Matteo Salvini alla Ue, accompagnato dai dati: «80mila sbarchi in meno dall'inizio dell'anno e 32mila in meno in quasi due mesi e mezzo da ministro. Ma non mi accontento». Dietro i numeri, ci sono le persone. Come i 177 migranti che proprio sulla Diciotti, nave della Guardia costiera, attendono in mare, fermi ormai da quasi cinque giorni vicino a Lampedusa, di sapere quale sarà il loro destino. La Valletta ha ribadito e motivato con con forza il suo 'nò. «L'unica soluzione finale è sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano», ha scritto il ministro degli Interni maltese, Michael Farrugia, in un tweet indirizzato a Salvini e al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, competente sulle Capitanerie di porto.


Sulla nave Diciotti il Ministro Toninelli inasprisce i rapporti con Malta. Il tutto in nome della propaganda, a dispetto degli esseri umani», accusa il senatore del Pd Ernesto Magorno. «Siamo al punto che un ministro della Repubblica annuncia a mezzo stampa la decisione di compiere un reato. Contro le Convenzioni internazionali firmate dal nostro Paese e contro la Costituzione su cui ha prestato giuramento», afferma il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, rivolto a Salvini. Secondo Giuseppe Civati di Possibile «la minaccia di Salvini è un ricatto criminale. Rispedire in Libia i migranti, ora a bordo della Diciotti, sarebbe l'atto peggiore di un governo che ha già calpestato i diritti umani». Sul fronte opposto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, punta il dito contro «la presa in giro dell'immigrazione incontrollata»: «l'unica soluzione - dice - è il blocco navale al largo delle coste libiche». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero