Migranti, governo diviso sui porti chiusi. La Libia arresta in mare 826 profughi

Il debutto non è dei migliori e va in scena appena al largo di Lampedusa, quando la Prudence, nave di Medici senza frontiere, annuncia il suo arrivo con 127 migranti a...

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Il debutto non è dei migliori e va in scena appena al largo di Lampedusa, quando la Prudence, nave di Medici senza frontiere, annuncia il suo arrivo con 127 migranti a bordo. Non può attraccare in porto, zona off limits per le ong che non hanno sottoscritto il codice di condotta, ma cambia poco. Perché è la nostra Guardia costiera ad andare incontro alla nave di Msf per prendere in carico i 127 migranti soccorsi dalla Ong ribelle.


È previsto dal codice, facciamo tutto secondo gli accordi, sottolineano dal ministero per le Infrastrutture, spiegando che i soccorsi devono essere garantiti. Al Viminale il clima è pesante. La divergenza di opinioni tra il ministro dell'Interno Marco Minniti e il collega Graziano Delrio era già comparsa sui giornali quando il secondo aveva preso le distanze rispetto alla minaccia di chiudere i porti alle organizzazioni non governative. Quella di Medici senza frontiere sembra così una manovra perfetta, anche se per Palazzo Chigi non c'è alcuno scontro.

LO SCONTRO
Minniti lo ha dichiarato fino a ieri: «Polizia a bordo o blocchiamo le vostre navi». Dal canto suo Msf, con una nota, sempre ieri, ribadiva di svolgere la sua consueta attività nel Mediterraneo, sotto il coordinamento della Guardia costiera. A tarda sera la nave si avvicina a Lampedusa, riceve l'ordine di fermarsi a 33 miglia e le motovedette la raggiungono per prendere in carico i migranti. Per le Infrastrutture gli accordi sono rispettati, ma è chiaro che la vicenda apre una crepa all'interno del governo. E che se ne riparlerà.

PALAZZO CHIGI
«Non c'è nessuno scontro nel Governo - precisa Palazzo Chigi. La Guardia costiera si muove secondo il codice di condotta, non sono avvenuti soccorsi in acque territoriali italiane». E sottolinea il Governo sottolinea che in una giornata come quella di ieri emerge invece un dato positivo: la Libia ferma 800 persone e gli sbarchi che diminuiscono.

LA LIBIA
Dall'altra sponda del Mediterraneo arriva invece la nota ufficiale della Marina militare libica. Riferisce di due operazioni avvenute a nord di Sabrata che hanno «salvato» 826 migranti. I profughi a bordo dei gommoni sono stati fermati in mare, in base agli accordi con l'Italia. La notizia che rappresenta un'inversione di tendenza da parte della Libia. Secondo quanto si è appreso, tra gli 826 migranti, 464 sono stati recuperati dalla guardia costiera di Zawia a bordo di due barconi, mentre i guardia coste di Sabrata hanno fermato altre 350-360 persone che si erano imbarcate su dei gommoni. Tutti i profughi sono stati consegnati all'organismo di lotta alla migrazione clandestina, tra loro anche bambini di nazionalità siriana, oltre che libica, marocchina, tunisina, algerina, sudanese, e di Paesi subshariani.

LE ONG
Intanto continuano le polemiche sulle Ong. Se Medici senza Frontiere precisa di non avere notizie di accertamenti sul suo conto da parte della procura di Trapani, che ha ipotizzato il reato di immigrazione clandestina e indaga sulle attività delle organizzazioni non governative nel Mediterraneo, è Famiglia Cristiana a rivelare un collegamento tra l'inchiesta siciliana, che ha portato al sequestro della nave Iuventa della ong Jugend rettet e Generazione identitaria.


La seconda è un'organizzazione multinazionale di estrema destra, che appoggia l'iniziativa Defend Europe per «monitorare e denunciare l'attività illecita delle navi delle Ong» impegnate nel soccorso di migranti e «fermare i criminali che fanno affari con i trafficanti di uomini». L'intreccio è tra l'Imi Security Service, la società di sicurezza in mare che vede due contractor a bordo della Iuventa (quelli che enunciano le irregolarità della ong tedesca) ed è guidata da Cristian Ricci e Gian Marco Concas, ex ufficiale della Marina militare e portavoce di Generazione identitaria. Concas è invece «inserito nel gruppo social ufficiale della società». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero