Migranti, Corte Ue respinge ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro i ricollocamenti

Migranti, Corte Ue respinge ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro i ricollocamenti
La Corte di giustizia Ue ha respinto i ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro le “relocation” dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. Nella sentenza i giudici...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Corte di giustizia Ue ha respinto i ricorsi di Slovacchia e Ungheria contro le relocation dei richiedenti asilo da Italia e Grecia. Nella sentenza i giudici spiegano che «il meccanismo contribuisce effettivamente e in modo proporzionato a far sì che la Grecia e l'Italia possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria del 2015».


Nel luglio scorso, Bruxelles aveva avviato la seconda fase della procedura di infrazione per Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca per il mancato rispetto degli obblighi del ricollocamento. Secondo gli ultimi dati aggiornati, i ricollocamenti sono stati in tutto 27.400, di questi oltre 19mila dalla Grecia e oltre 8mila dall'Italia. In qualsiasi caso - sottolineano a Bruxelles - i profughi delle nazionalità candidabili alle
relocation, arrivati fino al 31 settembre, in Italia e Grecia, dovranno essere trasferiti negli altri Stati membri, anche oltre la scadenza di settembre, fino a completamento.

«La solidarietà non è a senso unico. Ora bisogna andare avanti con i ricollocamenti e con le procedure d'infrazione» avviate, anche in seguito alle pressioni dell'Europarlamento, «contro chi non rispetta la decisione della Commissione». Così il presidente del Pe Antonio Tajani ha accolto la sentenza con cui la Corte Ue ha respinto i ricorsi presentati da Slovacchia e Ungheria. «Siamo soddisfatti. Non avevamo mai avuto dubbi» sulla legittimità della decisione presa a Bruxelles.


Il verdetto della Corte Ue va rispettato, ma la Slovacchia continua a sostenere che le quote di ricollocazione in pratica non funzionano. Lo ha reso noto oggi il Ministero degli esteri in reazione al 'no' della Corte europea. «Il ricorso slovacco intanto non riguarda il fatto se la Slovacchia deve o meno accogliere i migranti, ma i vizi di procedura del Consiglio dei ministri Ue nel decidere delle quote», ha detto Peter Susko, commentando la sentenza all'Ansa. «Prendiamo atto del verdetto di oggi», ha aggiunto, annunciando un'attenta verifica.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero