Migranti, la Chiesa scuote l'Europa: «Ha già dimenticato Aylan? i bambini morti sono più di 700»

Migranti, la Chiesa scuote l'Europa: «Ha già dimenticato Aylan? i bambini morti sono più di 700»
Città del Vaticano L'Europa ha già dimenticato Aylan? Esattamente un anno fa la foto di un bambino siriano di tre anni annegato nelle acque dell'Egeo e...

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Città del Vaticano L'Europa ha già dimenticato Aylan? Esattamente un anno fa la foto di un bambino siriano di tre anni annegato nelle acque dell'Egeo e ritrovato sulla spiaggia turca di Bodrum, scuoteva l’opinione pubblica. Aylan, uno dei 700 bambini morti nel Mediterraneo. “Dodici mesi dopo continua il cammino di tanti minori, a volte con i familiari, ma soprattutto non accompagnati. Insomma continuano le morti di minori nel Mediterraneo, stimati in almeno 500” è il grido di dolore di padre Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei.


Una considerazione che viene avvalorata dall'organizzazione umanitaria Oxfam che ha calcolato che il numero dei migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere un altro paese è aumentato di oltre un quinto. In tutto il mondo sono morte 5.700 persone da allora, fuggendo dai propri paesi: un incremento del 22,2% rispetto all’anno precedente, che aveva registrato 4.664 decessi.

Questo significa che, dall’inizio del 2016, lungo le rotte migratorie in tutto il mondo muore 1 persona ogni 80 minuti.

In questo tragico quadro, il Mediterraneo si conferma la rotta più letale con 4.181 persone morte dal ritrovamento del corpo di Aylan, il 12,6% in più rispetto all’anno prima: a dimostrazione di quanto sia fallimentare l’approccio dell’Unione Europea varato con l’Agenda sulle Migrazioni del 2015. Il 2016, poi, è stato un anno particolarmente funesto: i numeri dicono che il numero di persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo Centrale, dal Nord Africa all’Italia, nei primi otto mesi dell’anno, è quasi uguale a quello dell’intero 2015.

In più, tutti i calcoli effettuati a livello globale sono da ritenersi inesatti per difetto, dato che non si hanno rapporti e dati certi su alcune rotte. Alcune stime, ad esempio, dicono che l’attraversamento del Sahara per raggiungere la costa sud del Mediterraneo è ancora più letale dei viaggi via mare verso l’Europa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero