L'Austria mette in campo 70 militari che coadiuveranno la polizia nei controlli, anche sull'immigrazione, in prossimità del confine del Brennero. Lo ha annunciato...
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Come è stato spiegato in una conferenza stampa a Innsbruck, poiché al Brennero gli accordi di Schengen sono in corso di validità, rimane soltanto la possibilità di controlli a ridosso delle frontiere. «Si tratta non soltanto di prevenire l'immigrazione illegale, ma anche di garantire in prima linea la vita delle persone» ha detto Tomac, riferendosi a due migranti morti a bordo di un treno merci l'anno scorso. Attualmente, ha aggiunto, i profughi bloccati nella regione austriaca del Tirolo vanno dai settecento ai mille al mese. Il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha preso «atto di quanto è stato deciso, benché non vi sia in realtà alcuna necessità dell'intervento di militari per svolgere i controlli».
Secondo Kompatscher, negli ultimi tempi vi sono stati sviluppi positivi nella gestione politica dell'immigrazione e «va fatto di tutto perché l'Europa sostenga l'Italia nel suo intento di fare in modo che siano realizzati centri di accoglienza in Nord Africa».
L'iniziativa è considerata «sorprendente e non giustificata», secondo quanto si apprende da fonti del Viminale. La situazione, si fa notare, è assolutamente tranquilla, anzi, nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l'ingresso sul territorio nazionale a 1200 cittadini stranieri, a riprova del trend dei movimenti migratori dall'Austria verso l'Italia. Per questo il ministro Minniti avrebbe chiesto al Dipartimento della P.S. di fare un passo verso i propri omologhi austriaci. Iniziative unilaterali come quelle di queste ore, secondo quanto si apprende al Viminale, «rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto e che sinora ha prodotto eccellenti risultati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero