Migranti, Ue: «Aquarius in Gran Bretagna? Non sta a noi valutare»

«Le autorità marittime di Malta e Italia hanno informato la nave Aquarius che non concederanno un luogo sicuro di sbarco alle 141 persone a bordo. Abbiamo appena...

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«Le autorità marittime di Malta e Italia hanno informato la nave Aquarius che non concederanno un luogo sicuro di sbarco alle 141 persone a bordo. Abbiamo appena raggiunto una posizione di standby esattamente tra Malta e l'Italia. Restiamo in attesa di ulteriori indicazioni». È quanto dice su Twitter Medici senza Frontiere.


Sbarcare i migranti salvati da nave Aquarius in Gran Bretagna. «Non sta alla Commissione Ue valutare. Si tratta di legge internazionale». Così una portavoce della Commissione Ue per la Migrazione, Tove Ernst, a chi chiede di commentare l'affermazione del ministro dei trasporti e infrastrutture Danilo Toninelli, secondo il quale, visto che l' Aquarius batte bandiera di Gibilterra, dovrebbe essere il governo britannico a farsi carico dei migranti a bordo. Parlando in linea generale, la portavoce ha detto: «In teoria è possibile che la bandiera della nave che ha condotto il soccorso possa essere considerata un luogo potenziale per lo sbarco, ma questo potrebbe non essere poi possibile nella pratica», anche perché «ci sono molti parametri diversi da prendere in considerazione» e «ogni caso è diverso».

Una decina di tunisini a bordo di un barcone intercettato dalla Aquarius hanno rifiutato i soccorsi della nave dela Ong nelle acque del Mediterraneo, decidendo - a quanto si apprende da fonti di 'Sos Mediterranee'- di proseguire verso nord, in direzione Lampedusa. La nave, che ha comunque fornito salvagenti e viveri, è rimasta a monitorare la situazione fino alla sua stabilizzazione, quando - riferisce la sempre la Ong - una motovedetta della Guardia Costiera italiana ha poi preso in carico i naufraghi per portarli probabilmente a Lampedusa. La Aquarius, che ha a bordo 141 migranti, resta in standby, in attesa di risposte dalle autorità maltesi o italiane per l'approdo in un porto di sicuro.


«Le trattative con la Grecia sono andate molto avanti, quelle con l'Italia dureranno un po'. E ovviamente se fosse necessario sarei a disposizione per parlare con il premier». Lo ha detto Angela Merkel, a Berlino, rispondendo a una domanda, nel corso di una conferenza stampa in cancelleria, sullo stato delle trattative sui respingimenti dei migranti ai confini con Grecia e Italia. «Siamo in un processo di negoziato», ha affermato la cancelliera. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero