È stato sottoposto a fermo Antonio Pontoriero, il 43enne di San Calogero già indagato per l'omicidio di Soumayla Sacko, il 39enne del Mali ucciso sabato sera nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Reggio Calabria, scontri al corteo per la morte di Soumaila
Il fermo di Pontoriero è scattato nella notte alla luce di un'ulteriore assunzione di informazioni che hanno confermato un «quadro che era evidente sin dall'inizio», secondo quanto si è appreso alla Procura di Vibo Valentia. L'uomo è accusato di omicidio e porto e detenzione illegale di arma. Pontoriero era stato iscritto nel registro degli indagati già nelle ore immediatamente successive al delitto alla luce delle dichiarazioni dei due maliani che erano con la vittima e alla corrispondenza delle loro descrizioni con le caratteristiche somatiche, il tipo di abbigliamento e l'auto posseduta. L'uomo era anche stato sottoposto alla prova dello stub ma gli inquirenti hanno ritenuto di avere un quadro già ben delineato anche in assenza dei risultati della prova che devono ancora arrivare.
Il movente. È stata una vendetta contro i continui furti ad aver armato la mano di Antonio Pontoriero. Vendetta motivata, secondo quanto hanno ribadito i carabinieri, per la continua presenza di extracomunitari in quella che il presunto autore dell'omicidio riteneva fosse ancora una sua proprietà. Sarebbe dunque questo il movente, confermato dagli investigatori dell'Arma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero