Morire per caso, per l'apparente follia di un tassista di Uber armato di pistola che spara tra una corsa e l'altra su passanti ignari e indifesi: è quanto capitato...
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Prima delle sparatorie sembra che guidasse sbandando, come riferito su Facebook da alcuni passeggeri. Tutto è cominciato verso le 18 locali, quando il sospetto avrebbe aperto il fuoco con una pistola semiautomatica sul parcheggio di una zona residenziale sparando su una donna, rimasta gravemente ferita, mentre i tre figli che la accompagnavamo sono rimasti illesi. Quattro ore dopo lo stesso uomo ha preso di mira il parcheggio di un concessionario d'auto, uccidendo due uomini, padre e figlio diciottenne. Altri 15 minuti e terza sparatoria su un altro parcheggio davanti ad un ristorante: quattro donne sono morte mentre una ragazza di 14 anni che si trovava con loro, e che in un primo momento era stata data per morta, è sopravvissuta ma è in gravi condizioni. «Non c'era alcun legame tra le vittime nè tra le vittime e Dalton», ha sottolineato il procuratore, annunciando che l'uomo sarà incriminato domani. Le sparatorie sono un incubo quotidiano in Usa: nel 2015 ce ne sono state 330, che hanno ucciso o ferito almeno quattro persone, contro le 281 dell'anno precedente.
Circa 30 mila americani muoiono ogni anno per la violenza legata alle armi da fuoco, di cui oltre la metà per suicidio. Ma questo non basta ad un Congresso dominato dai Repubblicani per contestare le restrizioni di «buon senso» introdotte da Obama. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero