Il dramma dell'immigrazione è stato immortalato in questi mesi da immagini drammatiche, come quelle dei profughi in fila sotto il diluvio in Grecia. Certe altre, invece,...
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La Merkel, al suo arrivo, è stata accolta con calore e applausi ed alcuni migranti le si sono avvicinati per scattare un selfie, a cui la leader tedesca si è prestata sorridente. A questi uomini e donne in fuga dalla disperazione la cancelliera ha offerto parole rassicuranti, sottolineando che «l'integrazione» dei migranti «avverrà in parte attraverso i bambini che impareranno il tedesco molto rapidamente negli asili». Sempre da Berlino sono arrivate altre immagini di una storia finita bene: quella di Laith Majid, il rifugiato iracheno la cui foto in lacrime al suo arrivo in Grecia il mese scorso, stringendo a sè la figlia, aveva fatto il giro del mondo.
Majid è finalmente approdato in Germania per iniziare la sua tanto agognata nuova vita, e appare sorridente sotto la porta di Brandeburgo con la sua famiglia. «La gente conosce il significato dell'amore», ha detto l'iracheno, spiegando di aver ricevuto una calda accoglienza in Germania. Majid e la sua famiglia erano fuggiti dalla città siriana di Deir Ezzor, nella morsa della guerra civile e dell'Isis, e si erano imbarcati su un gommone, pagando 6.500 dollari e compiendo un viaggio pericoloso nel Mediterraneo che li aveva condotti fino all'isola greca di Kos.
Lì era stato immortalato dal fotografo del New York Times, Daniel Ettier, in lacrime per la fatica e la gioia di essere scampato alla morte, abbracciando i figli. E poi, la scelta della Germania, per ricominciare una nuova vita, perchè «Angela Merkel è molto buona», ha detto lui stesso. E le nuove foto, alla Porta di Brandeburgo, testimoniano che il suo sogno adesso si è realizzato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero