Megyn, la giornalista che fa infuriare Trump: «Se c'è lei non vengo in tv»

Megyn Kelly
Lei si chiama Megyn Kelly, è una giornalista di punta della rete televisiva Fox News, ed è diventata suo malgrado il nemico numero uno di Donald Trump. Tanto che il...

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Lei si chiama Megyn Kelly, è una giornalista di punta della rete televisiva Fox News, ed è diventata suo malgrado il nemico numero uno di Donald Trump. Tanto che il miliardario ha posto il veto: se domani sera sarà lei a moderare il dibattito tra i candidati repubblicani, lui non parteciperà. Lo scontro è tutto interno alla destra americana, essendo la Fox l'emittente di riferimento del mondo repubblicano statunitense e degli elettori super-conservatori che si riconoscono nel cosiddetto “Tea Party”.


Tutto è cominciato lo scorso 6 agosto, durante il primo confronto in diretta televisiva. La corsa delle primarie era appena cominciata, Trump era ancora un outsider sulla cui vittoria finale nessuno avrebbe scommesso un dollaro, e la giornalista osò rivolgergli una domanda scomoda in cui gli rinfacciava le varie affermazioni sessiste pronunciate in passato: «Lei ha chiamato le donne che non le piacciono “porcone”, “cagne”, “maiale”, “animali disgustosi”». Da quel momento tra Kelly e Trump è cominciata la guerra.

Il giorno dopo il magnate, parlando alla radio, commentò l'episodio così: “mentre mi faceva quella domanda le usciva il sangue dagli occhi, le usciva il sangue da tutte le parti”. La sgradevole battuta fece insorgere le donne americane e diventò per giorni argomento di dibattito politico. Trump però non si è fermato, anzi ha continuato per tutti questi mesi a prendere di mira la giornalista nelle interviste e su Twitter, sempre nel suo stile aggressivo. Ha provato più volte a ottenere dalla Fox la testa della nemica, ma la rete televisiva ha sempre difeso la sua anchor-woman e non ha mai accettato di rimuoverla.


Anche questa volta Fox News ha sostenuto Megyn, rinnovandole la fiducia e rifiutandosi di mettere in discussione il suo ruolo di conduttrice nel dibattito di domani sera. «Cedere agli ultimatum dei politici sul moderatore di un dibattito viola ogni standard giornalistico» hanno replicato i responsabili della rete, sottolineando comunque che Trump è sempre libero di cambiare idea e di decidere all'ultimo minuto di partecipare al dibattito. Il candidato ha commentato con un altro tweet dei suoi: «Mi rifiuto di chiamare Megyn Kelly un'oca, perché non sarebbe politicamente corretto. Mi limiterò a definirla una giornalista di poco conto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero