Medio Oriente, da Papa Francesco appello alla comunità internazionale: «Più impegno per il ritorno della pace nei paesi devastati dall'odio»

Medio Oriente, da Papa Francesco appello alla comunità internazionale: «Più impegno per il ritorno della pace nei paesi devastati dall'odio»
Papa Francesco torna a rivolgere «un accorato appello alla comunità internazionale, affinché sappia adottare tutte le strategie valide al fine di promuovere il...

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Papa Francesco torna a rivolgere «un accorato appello alla comunità internazionale, affinché sappia adottare tutte le strategie valide al fine di promuovere il raggiungimento della pace in Paesi terribilmente devastati dall'odio, per riportare il soffio vitale dell'amore in luoghi che da sempre sono stati crocevia di popoli, culture e nazioni». Nell'udienza, questa mattina, in Vaticano, ai rappresentanti della chiesa Caldea, papa Bergoglio parla delle «amate terre di Iraq e Siria» che vivono «un periodo particolarmente sofferto e delicato», e rinnova il suo appello per la pace in Medio Oriente. «La tanto auspicata pace - dice Francesco - possa sorgere all'orizzonte della storia, affinché i luttuosi drammi inferti dalla violenza lascino il posto ad un clima di reciproca convivenza». «Come cristiani restiamo profondamente convinti che lo scopo ultimo, il più degno della persona e della comunità umana, è l'abolizione della guerra». Lo ha detto il Papa ai Cappellani militari aggiungendo: «dobbiamo sempre impegnarci a costruire ponti che uniscono e non muri che separano».










I CAPPELLANI MILITARI

«La guerra lascia sempre un segno indelebile». Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i Cappellani militari. La guerra «provoca sempre sofferenze, in chi la subisce, certo, ma anche in chi la combatte. La guerra infatti sfigura - ha sottolineato il Papa - i legami tra fratelli, tra nazioni; sfigura anche coloro che sono testimoni di tali atrocità
».



«Non dobbiamo mai cedere alla tentazione di considerare l'altro solamente come un nemico da distruggere». Lo ha detto il Papa ai Cappellani militari, ribadendo che «in questo periodo stiamo vivendo in una terza guerra mondiale a pezzi». «Anche nel mezzo della lacerazione della guerra - ha detto ancora Papa Francesco - non dobbiamo mai stancarci di ricordare che ciascuno è immensamente sacro».



Il diritto umanitario che «si propone di salvaguardare i principi essenziali di umanità in un contesto, quello della guerra, che è in sè stesso disumanizzante» deve essere «diffuso e promosso tra tutti i militari e le forze armate, incluse quelle non statali, come pure tra il personale di sicurezza e di polizia». Lo ha detto il Papa nell'udienza con i Cappellani militari.

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Il Messaggero