«Voi, eletti dal popolo, riuniti in questa Assemblea sovrana, dovete sentire la immensa dignità della vostra missione. A voi tocca dare un volto alla Repubblica. Fate...
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«Noi siamo nel Paese di Einaudi il quale ci ha insegnato che non si può mutare il metro monetario, se non si vuole ingannare il risparmiatore. Io credo che la lezione di Einaudi non sarà dimenticata. Questo metro monetario sarà difeso, questo metro monetario, nella sua integrità, costituirà la premessa per una sicura ripresa nel campo economico». Sono ancora le parole di Giuseppe Saragat, quando certamente l'euro non c'era ancora, ma che oggi Mattarella ha voluto citare per ricordare poteri e funzioni del presidente della Repubblica.
Mattarella ha citato ancora Saragat per ricordare che in politica servono «valori universali» e «regole del gioco» accettate da tutti. E dentro questa sfera e queste «regole del gioco» devono svolgersi e schermaglie dei partiti. «La democrazia politica - scriveva Saragat - presuppone una comunità morale tra coloro che la compongono. Sullo sfondo della lotta di classe e della schermaglia dei partiti deve esistere qualche valore universalmente accettato che costituisce la sfera nei cui limiti la lotta di classe e la schermaglia dei partiti si svolgono». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero