Mattarella: dopo il voto mi auguro un clima più costruttivo

Mattarella: dopo il voto mi auguro un clima più costruttivo
Le elezioni, si sa, portano sempre un eccesso di litigiosità e tensioni: ma ora che le regionali sono alle spalle si resti nei registri della «vivacità» e si abbandoni la...

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Le elezioni, si sa, portano sempre un eccesso di litigiosità e tensioni: ma ora che le regionali sono alle spalle si resti nei registri della «vivacità» e si abbandoni la sterile litigiosità per produrre dei risultati che non facciano perdere il treno della ripresa. Nei giardini del Quirinale Sergio Mattarella ragiona con i cronisti sul dopo-elezioni e lo fa con il suo stile pacato che non affievolisce di una virgola un messaggio forte diretto alla politica: «Il confronto parlamentare è un momento alto, che si esprime ai livelli più alti quando è sereno, composto e corretto», spiega completando la preoccupata analisi di ieri sulla crescita dell'astensionismo dovuta alle «liti esasperate» che allontano i cittadini dalle istituzioni e quindi dal voto. «Questo non toglie nulla - aggiunge affinché non ci siano equivoci - alla vivacità delle posizioni politiche, alla profondità dei consensi e dei dissensi».




Deponete le armi, chiede in sostanza il capo dello Stato mentre nella giornata della festa della Repubblica ancora non si metabolizzano le scorie della lista degli «impresentabili» e il neo governatore della Campania Vincenzo De Luca denuncia alla Procura la presidente dell'Antimafia Rosy Bindi. Il presidente della Repubblica rimane prudente sulle riforme e fedele alla sua linea di rispetto dei ruoli istituzionali. Non si sbilancia quindi quando gli si chiede se ora per non perdere la ripresa si debba accelerare sulle riforme: «Il percorso riformatore è intenso ed è all'esame del Parlamento e sarà il Parlamento a scegliere tempi e contenuti di questo percorso», spiega sempre nei giardini del Quirinale che nel giorno della festa della Repubblica hanno raccolto circa 20 mila visitatori confermando la bontà della scelta di Mattarella di aprire il Palazzo alle visite dal prossimo 23 giugno.



Il presidente è intervenuto a due riprese mettendo in relazione aspetti che confliggono e che rischiano di far deragliare il Paese: una ripresa che sembra a portata di mano frenata da una conflittualità istituzionale che sembra non accorgersi che i cittadini in questa fase vorrebbero altro. Certamente più «coesione sociale» ed «unità». E questo in effetti gli ha chiesto la gente accorsa come sempre per l'apertura dei giardini del Colle: «Ci aiuti a migliorare l'Italia», la frase più ricorrente rivolta dalla gente al presidente.



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Il Messaggero