«Il mio pensiero va alla missione di Girone e Latorre, allora impegnati anch'essi a difesa della sicurezza delle nostre navi mercantili. A loro rinnovo il sostegno del Paese....
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«La guardia va tenuta alta, come sempre. Ma l'obiettivo della restituzione di questi mari alla legalità e alla libertà di navigazione ora è più vicino, anche grazie a voi», ha detto ancora Mattarella, «È con piacere che esprimo a tutti Voi e a coloro che hanno operato su questi mari per lunghi anni, il mio apprezzamento e la riconoscenza del Paese».
Il presidente ha dunque continuato: «La pirateria ha infestato per lungo tempo questi mari, dai quali transita quasi l'80% del commercio mondiale su nave. Tutti noi ricordiamo gli attacchi subiti da alcune unità mercantili italiane, con prolungati sequestri di equipaggi e di navi che tanta apprensione ci avevano procurato. Ora, grazie alle efficaci azioni di contrasto al fenomeno poste in essere dalla comunità internazionale, il numero degli assalti - che aveva toccato il picco nel 2006 - si è ridotto drasticamente. Il nostro sostegno ad entrambe le operazioni di antipirateria - "Atalanta" dell'Unione Europea e "Ocean Shield" della Nato - è stato determinante - ha spiegato il capo dello Stato - per il conseguimento di questo risultato. E ciò, indubbiamente, grazie alla professionalità degli equipaggi ed alla qualità delle navi messe in campo. Ed è stato proprio in virtù del nostro autorevole contributo che al Contrammiraglio Barbieri è stato affidato il comando delle Forze Navali europee partecipanti all'operazione "Atalanta". La vostra è una missione certamente impegnativa, considerata l'ampiezza dell'area da pattugliare: dalle acque prospicienti la regione del Puntland - nel Corno d'Africa - al Golfo di Aden e all'Oceano Indiano, fino al largo dell'India. Un mare sconfinato da solcare, per prevenire e contrastare - ha detto ancora Mattarella - le azioni dei pirati, perpetrate anche a oltre mille miglia dalle proprie basi d'appoggio. Un impegno considerevole per l'intera comunità internazionale, per garantire la libertà di navigazione e l'affermazione del diritto internazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero