Marò, Gentiloni all'India: «Ora esiti rapidi e concreti»

Marò, Gentiloni all'India: «Ora esiti rapidi e concreti»
«Sentiamo parlare di dialogo aperto da parte di varie voci del governo indiano ma ci aspettiamo risultati rapidi e tangibili. Non possiamo più accontentarci di generici...

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«Sentiamo parlare di dialogo aperto da parte di varie voci del governo indiano ma ci aspettiamo risultati rapidi e tangibili. Non possiamo più accontentarci di generici riferimenti a un dialogo». Così il ministro degli Esteri Gentiloni che oggi ha ricevuto l'ambasciatore italiano a New Delhi.




In un'intervista ad Avvenire, che ne ha anticipato il testo, Gentiloni ribadisce la delusione per la decisione della Corte suprema indiana sul caso marò. «Siamo rimasti profondamente delusi dalla decisione della Corte suprema del 16 dicembre. I contatti e il dialogo con il governo indiano non hanno prodotto i risultati attesi».



Il ministro degli Esteri pensa ai due marò. A Massimiliano Latorre che è in Italia perchè malato. A Salvatore Girone che è in India e a cui è stato negato anche un permesso per passare le feste a casa. «Il governo ha il dovere di far sentire la vicinanza del Paese intero ai due marò. Alle loro famiglie. Soprattutto in questi giorni di festa», ripete Gentiloni che però proprio dopo aver dato istruzioni all'ambasciatore, vuole mandare un nuovo messaggio al governo indiano.



«Sentiamo parlare di dialogo aperto da parte di varie voci del governo indiano ma, francamente, ci aspettiamo risultati rapidi e tangibili. Perchè dopo quello che è successo dieci giorni fa non possiamo più accontentarci di generici riferimenti a un dialogo. Ripeto: la decisione per noi è stata grave, anche perchè sono state respinte petizioni ispirate da evidenti ragioni umanitarie. E la nostra delusione ci ha indotto a richiamare in Italia per consultazioni il nostro ambasciatore a Delhi».



«...Questo non implica l'interruzione dei contatti e tanto meno la rottura delle relazioni diplomatiche; ma serve per manifestare la nostra contrarietà e per mettere a punto i passi successivi».
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Il Messaggero