Figlio assunto alla Camera, il gruppo parlamentare vuole le scuse di Caruso e il "licenziamento" del ragazzo

Un frame tratto dal video della trasmissione televisiva 'Le Iene' mostra il deputato Mario Caruso (democrazia solidale centro democratico) mentre viene ripreso da una telecamera nascosta
All'indomani dello scandalo scoppiato sui portaborse alla Camera per il servizio delle Iene tv, non bastano le dimissioni dal governo del sottosegretario alla Difesa Rossi. Si...

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All'indomani dello scandalo scoppiato sui portaborse alla Camera per il servizio delle Iene tv, non bastano le dimissioni dal governo del sottosegretario alla Difesa Rossi. Si è riunito il gruppo 'Democrazia Solidale-Centro Democratico' alla Camera. «Preso atto di quanto riportato nella trasmissione televisiva 'Le Iene' - si legge in una nota - a riguardo dei colleghi Mario Caruso e Domenico Rossi, ha deliberato quanto segue.


Primo. Il Gruppo impegna l'on. Caruso a riconoscere quanto dovuto per le prestazioni lavorative di fatto esercitate dalla signora citata nel servizio dopo il termine del contratto di stage a titolo gratuito. Al di là di ogni altra iniziativa che il collega vorrà assumere a riguardo delle insinuazioni che traspaiono dal servizio giornalistico, ciò costituisce in ogni caso un ineludibile elemento di giustizia.

Secondo. Il Gruppo impegna l'on. Caruso a rendere pubbliche scuse per il linguaggio e per le espressioni usate durante gli spezzoni di intervista, pur rilasciate sotto forte pressione, ma comunque inaccettabili da parte di un deputato della Repubblica.

Terzo. Il Gruppo impegna gli interessati a interrompere immediatamente il rapporto di collaborazione stipulato tra il figlio dell'on. Rossi e l'on. Caruso, rapporto magari rispettoso della forma, ma del tutto improponibile sul piano sostanziale".

"Il nostro Gruppo - ha dichiarato il Presidente on. Lorenzo Dellai - ha sempre mantenuto un profilo di sobrietà, trasparenza e correttezza, ritenendo che ciò sia uno dei fondamenti della credibilità della politica e delle istituzioni e ciò deve continuare ad essere per tutti i suoi componenti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero