Foto di soldatesse nude pubblicate su Facebook, con allusioni e commenti sessisti. Un maxi scandalo si abbatte sui Marine americani e le conseguenze potrebbero essere pesanti. Il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A rivelare lo scandalo è stato Thomas Brennan, veterano che ha combattuto in Iraq e in Afghanistan, sulla sua rivista "War Horses" sabato scorso: da allora l'ex soldato è stato minacciato di morte, e così la sua famiglia: una taglia è stata messa sulle foto di sua figlia e fra le minacce ricevute anche quelle di stupro per la moglie. «Ho pubblicato la storia con l'intenzione di schierarmi con quello che è giusto e nel rispetto dei principi dei Marine» spiega Brennan. Secondo le ricostruzioni di "War Horses", in gennaio un link a un hard drive condiviso contenente foto di donne marines nude è stato pubblicato sulla pagina Facebook "Marines United" da un ex marines dipendente di un contractor. L'uomo è stato ora sollevato dai suoi incarichi. «Prendere di mira uno dei nostri Marines, online o in altri modi, è inappropriato, di cattivo gusto e mostra assenza di rispetto» afferma il comandante generale dei Marine Corp, Robert B. Neller, senza scendere nello specifico del caso. «Il successo di ogni Marine dipende dalla reciproca fiducia e dal reciproco rispetto. Mi aspetto che ogni Marine mostri la più alta integrità e fedeltà ai suoi colleghi» aggiunge Neller.
Critiche dure all'episodio arrivano dal Congresso. Il parlamentare democratico Adam Smith parla di «comportamento pericoloso e completamente inaccettabile». Il repubblicano Mac Thornberry chiede un'indagine completa e approfondita, perchè il paese «merita di meglio». Episodi di sessismo e di molestie contro le donne nelle forze armate americane non sono una novità. Nel 2016 le forze armate americane hanno ricevuto 6.000 denunce per molestie sessuali, una cifra simile agli anni precedenti che, secondo le autorità, non riflette in modo accurato la realtà. Le soldatesse che non escono allo scoperto per timore di ripercussioni sono ancora molto numerose. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero