Tabaccaia uccisa, l'assassino confessa Il padre della vittima: «Mi fa un po' pena»

Tabaccaia uccisa, l'assassino confessa Il padre della vittima: «Mi fa un po' pena»
Risolto il giallo della tabaccaia uccisa ad Asti. Un uomo - 46 anni, italiano - è stato fermato dai carabinieri con l'accusa di essere l'assassino di Maria Luisa Fassi,...

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Risolto il giallo della tabaccaia uccisa ad Asti. Un uomo - 46 anni, italiano - è stato fermato dai carabinieri con l'accusa di essere l'assassino di Maria Luisa Fassi, la donna di 53 anni uccisa lo scorso 4 luglio. L'uomo ha confessato.




L'uomo fermato si trova ora nella caserma dei carabinieri di Asti, dove i militari dell'Arma lo stanno interrogando. All'interrogatorio è presente il pm Luciano Tarditi, che ha coordinato l'inchiesta sull'omicidio della tabaccaia.



Il fermato è un incensurato. Si tratta di Pasqualino Folletto, magazziniere di 46 anni. L'uomo, si legge in una nota diffusa dai militari dell'Arma, ha reso «piena confessione».



I FAMILIARI

«Non ci diamo ancora pace, ma quell'uomo un pò mi fa pena». Lo ha detto Piero Fassi, il padre di Maria Luisa. I familiari della donna sono chiusi nel silenzio. «Non me la sento di parlare», spiega il marito, Valter Vignale. «Maria Luisa non c'è più. Vorrei parlare di lei, non d'altro» afferma la sorella, Maura Fassi. La moglie di Folletto, Silvana Messa, 46 anni, casalinga, sarebbe tornata a Torino dai suoi familiari insieme ai tre figli.



IL COLLEGA AMICO

«Pasqualino? È altro un metro e una lattina, sembra anoressico... stento a credere sia stato lui». Non crede alla confessione di Pasqualino Folletto, l'uomo fermato per l'omicidio della tabaccaia, Federico Zappaterra, collega e amico del reo confesso. «La mattina dell'omicidio Pasqualino arrivò tardi al lavoro - ricorda l'amico - disse che era rimasto addormentato. Lui abita al primo piano dello stabile della ditta, nessuno lo avrebbe visto uscire e rientrare per cui non capisco perchè avrebbe dovuto mentire...». L'amico descrive Folletto come «il classico lavoratore, molto legato alla famiglia e con qualche debito. Il gioco? Qualche gratta vinci ogni tanto, ma nulla di più - sostiene -. Una volta aveva vinto 500 euro e aveva fatto i salti di gioia...».
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Il Messaggero