Germania, studentessa stuprata e uccisa: rinvenuto Dna sospetto sul corpo della vittima

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Nuovi sviluppi sul caso della diciannovenne violentata e uccisa a Friburgo. Sul corpo della studentessa di medicina, che nel tempo libero lavorava in un centro d'accoglienza...

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Nuovi sviluppi sul caso della diciannovenne violentata e uccisa a Friburgo. Sul corpo della studentessa di medicina, che nel tempo libero lavorava in un centro d'accoglienza per migranti, è stato rinvenuto il Dna del diciassettenne afgano noto solo come Hussein K. L'omicidio risale ad Ottobre, quando Maria Ladenburger stava rincasando in bici dopo una festa, ma le manette per il presunto colpevole sono scattate solo venerdì scorso. Hussein K. è in attesa di giudizio in una prigione tedesca e l'anno prossimo verrà processato. Si tratterebbe di un adolescente nato a Ghazni, in Afghanistan, arrivato illegalmente in Germania come minore non accompagnato a Novembre 2015. Secondo l'Evening Standard, il giovane sarebbe rimasto in silenzio rifiutandosi di parlare se non in presenza del suo avvocato.





Maria, figlia di Clemens Ladenburger, consulente legale alla Commissione Europea, è stata stuprata e uccisa. Il suo corpo è stato poi lanciato nel fiume Dreisam, dove gli agenti di polizia l'hanno ritrovata quando non c'era più nulla da fare. Un omicidio che ha scosso dalle fondamenta la politica di accoglienza tedesca, che nel 2015 aveva ammesso un milione di rifugiati, dando voce agli scranni più intransigenti del Bundestag. Pesano come un macigno le dichiarazioni del capo del sindacato di polizia, secondo cui l'omicidio avrebbe potuto essere evitato se non fosse stato per la politica della Cancelliera Angela Merkel. Alternativa Per La Germania, il partito euroscettico e anti-immigrazione ha definito Maria “Vittima della cultura di benvenuto della Merkel”.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero