Omicidio Cutuli, condannati a 24 anni due afghani per la morte della giornalista

Omicidio Cutuli, condannati a 24 anni due afghani per la morte della giornalista
La Corte di Assise di Roma ha condannato a 24 anni di reclusione i due afghani accusati dell'omicidio dell'inviata del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli, avvenuto il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Corte di Assise di Roma ha condannato a 24 anni di reclusione i due afghani accusati dell'omicidio dell'inviata del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli, avvenuto il 19 novembre 2001.


«Ringrazio la procura e la digos per il lavoro eccezionale. La condanna in Italia conferma quella comminata all'estero ma ha un altro valore. Un delitto politico e orribile». A dirlo l'avvocato Caterina Malavenda, legale di parte civile per Rcs, commentando la sentenza di condanna a 24 anni per i due afghani imputati nel processo per l'omicidio dell'inviata del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli. «Avere una sentenza in Italia non restituisce Maria Grazia alla famiglia, ma è di conforto per i parenti perché almeno sanno che lo Stato c'è», ha sottolineato.

Con la sentenza «si è dato valore al lavoro svolto da una giornalista italiana che ha rappresentato l'Italia all'estero portando avanti il diritto all'informazione per il suo Paese». A dirlo l'avvocato Paola Tuillier, legale di parte civile per la famiglia di Maria Grazia Cutuli, commentando la sentenza di condanna dei due afghani per l'omicidio della giornalista del Corriere della Sera. «Registriamo molto positivamente la sentenza anche per l'importante lavoro dalla Digos, dai Servizi segreti afghani, dall'Ambasciata italiana a Kabul e dalla procura di Roma».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero