Massimiliano Latorre è ricoverato nel Reparto Solventi in una stanza 'blindatà, presidiata dai carabinieri in borghese al policlinico di San Donato Milanese. Il marò si...
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Ai cronisti che hanno tentato di avvicinarsi alla camera in cui Latorre è degente, un militare dell'Arma ha opposto due volte un fermo «buona giornata», indicando l'uscita dal reparto. Del resto il militare ha sempre mantenuto il massimo riserbo sulla vicenda che lo riguarda.
Anche ai vari piani della struttura ospedaliera, una delle eccellenze per le patologie cardiache e cardio-vascolari, bocche cucite. In portineria, come è stato riferito, «è stato dato l'ordine di non divulgare informazioni sul marò ricoverato per via della privacy» e i giornalisti sono stati invitati ad allontanarsi.
Il fuciliere di Marina nei mesi scorsi è già stato ricoverato due volte nell'ospedale alle porte di Milano in seguito al permesso concessogli per curarsi in Italia.
Salvatore Girone, invece, non è potuto tornare in Italia per trascorrere le vacanze di Natale con la sua famiglia perchè è la garanzia per il ritorno in India di Massimiliano Latorre. A poco più di una settimana dalla scadenza del permesso concesso al fuciliere di Marina per riprendersi dall'ischemia che lo ha colpito ad agosto e nei giorni del suo ricovero per accertamenti in un ospedale alle porte di Milano, arriva l'avvertimento a Roma del ministero degli Interni indiano.
Un monito che non sorprende, visto l'atteggiamento di chiusura assunto dal ministero sin dalle prime richieste dei due marò, ma che contrasta con l'apertura da parte del governo Modi di quel «canale di confronto» con l'esecutivo Renzi di cui il premier ha parlato anche di recente sottolineando che «l'India è un paese amico dell'Italia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero