Manovra, nuovo scontro sulla Sanità. Sì all'aumento delle tasse per le Regioni in deficit

Manovra, nuovo scontro sulla Sanità. Sì all'aumento delle tasse per le Regioni in deficit
Il blocco all'aumento delle tasse locali varrà per tutti «fatta eccezione per situazioni straordinarie legate all'addizionale regionale per le Regioni in eventuali...

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Il blocco all'aumento delle tasse locali varrà per tutti «fatta eccezione per situazioni straordinarie legate all'addizionale regionale per le Regioni in eventuali disavanzi sanitari». Lo ha detto il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, a «La telefonata di Belpietro».




L'aumento delle tasse è qualcosa che «non deve succedere», ha precisato il sottosegretario rispondendo alle domande di Belpietro sul rischio di un rincaro effettivo nelle Regioni che più soffriranno della revisione delle risorse destinate alla sanità, «ma questo è uno spazio che deve essere lasciato aperto - ha spiegato ancora - ove ci siano problemi di gestione della sanità». «Tutte le altre imposte - ha puntualizzato Zanetti - sono bloccate».



Nelle Regioni in disavanzo sanitario «la legge prevede un aumento automatico di addizionali Irpef e Irap, ma i presidenti e le giunte possono anche scegliere di agire sui ticket», ha spiegato il coordinatore degli assessori al Bilancio Massimo Garavaglia. «La possibilità di agire anche sulla leva dei ticket - ha sottolineato - è una scelta che fa capo ai presidenti e le giunte delle Regioni, mentre l'aumento delle addizionali Irpef e Irap, in questo caso, è un automatismo». Ad ogni modo, ha aggiunto Garavaglia, anche presidente del Comitato di settore comparto Sanità della Conferenza delle Regioni, «va sottolineato che il disavanzo in Sanità non sempre è frutto di malgoverno, ma anche di un'eccessiva riduzione del Fondo sanitario. E con questa Legge di Stabilità - ha concluso - il Fondo sanitario nazionale arriva al 6,6% del Pil, segnando un record in negativo negli ultimi anni, anche considerando che in Paesi come Francia e Germania tale percentuale sul Pil supera l'11%».



L'aumento del Fondo sanitario rispetto allo scorso anno è pari a 1 miliardo («ma erano 3 in più quelli previsti dall'accordo di luglio in Conferenza Stato Regioni»), «e tuttavia l'aumento è tale se non include i Lea (Livelli essenziali di assistenza), che costano 800 milioni; il Fondo può diventare invece incapiente se i contratti dei medici (pari a 400 milioni) e i farmaci innovativi e per combattere l'epatite C (complessivamente 1 miliardo le due voci) sono a carico del Servizio Sanitario nazionale», ha chiarito il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, in conferenza stampa. «Una risposta da parte del governo non è irrilevante per capire se questo miliardo in più messo in Legge Stabilità nel Fondo sanitario è sufficiente o no», ha concluso.
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Il Messaggero