«Voglio morire qui» ha detto oggi al suo avvocato Yongqin Wu, il cinese di 51 anni che mercoledì scorso ha ucciso a colpi di mannaia la moglie e un bimbo di 3...
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Il colloquio è avvenuto in carcere, poco prima dell'interrogatorio di garanzia. L'avvocato Luca Curatti ha ribadito al suo assistito che «ci sono già stati troppi morti e non deve più morire nessuno». Davanti al gip Pierpaolo Beluzzi, Wu ha risposto a tutte le domande del magistrato, confermando i continui litigi con la moglie.
Wu ha anche confermato che proprio la mattina del massacro dovevano andare al consolato cinese di Milano per la pratica di rinnovo del passaporto, ma che la moglie non ha voluto. Da qui sarebbe nata la furia omicida dell'uomo che durante l'interrogatorio ha chiesto notizie del figlio dodicenne. Tempo fa, Yongqin Wu aveva tentato il suicidio buttandosi da una finestra; da tre anni era seguito dal Centro psicosociale di Cremona, ma non prendeva più i farmaci che gli erano stati prescritti perché gli procuravano malessere. Per questo l'avvocato Curatti ha chiesto che su Wu venga effettuato un approfondimento psicologico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero