Mandela, omaggio dei grandi a Soweto. Obama: un gigante. Folla allo stadio per l'addio

Barack Obama e Raul Castro si stringono la mano
I grandi leader del mondo hanno reso omaggio a Nelson Mandela allo stadio Fnb di Soweto, a Johannesburg, in una grande cerimonia pubblica. Storica stretta di mano fra Raul Castro...

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I grandi leader del mondo hanno reso omaggio a Nelson Mandela allo stadio Fnb di Soweto, a Johannesburg, in una grande cerimonia pubblica. Storica stretta di mano fra Raul Castro e Barack Obama che ha poi preso la parola definendo Madiba «un gigante della storia» che «come Luther King è stato una voce potente in difesa degli oppressi». Applausi della folla ai Clinton, fischi ad Abu Mazen e al presidente sudafricano Jacob Zuma.




Sugli spalti gente comune, ma anche decine di leader mondiali tra cui il presidente americano Barack Obama, acompagnato dalla first lady Michelle. Per l'Italia alla cerimonia solenne in memoria di Mandela, morto sabato scorso a 95 anni, c'era il premier Enrico Letta. ​Al suo arrivo a Johannesburg Letta ha detto: «Nelson Mandela è stato un riferimento per tutta l'umanità. Per me è un dovere essere qui». In tribuna anche Raul Castro. Allo stadio sono arrivate anche molte star, fra cui Bono Vox, Charlize Theron e Naomi Campbell. Nonostante la pioggia e il brutto tempo, la folla sventola la bandiera sudafricana, ballando ed intonando cori contro l'apartheid.





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I Grandi della Terra. L'elenco dei leader è lunghissimo: il governo sudafricano ha pubblicato la lista ufficiale dei 91 capi di stato o di governo presenti oggi allo stadio, lo stesso della finale del mondiale di calcio del 2010. Ci sono anche il presidente afghano Hamid Karzai, quello palestinese Abu Mazen, quello del Venezuela Nicolas Maduro. E poi la brasiliana Dilma Rousseff, il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro britannico David Cameron.



«L'ultimo grande liberatore del Ventesimo secolo». Così Obama ha definito Mandela alle commemorazioni per il leader sudafricano. Le sue parole sono state salutate con un boato dalla folla allo stadio di Johannesburg. Un «gigante della storia», sono state ancora le parole di Obama. Il presidente americano ha ringraziato «il popolo sudafricano» per aver «condiviso Mandela con noi». Obama è stato accolto da grandissimi e applausi e grida di entusiasmo.



Le idee non possono essere prigioniere delle mura di una prigione, o essere uccise dalla pallottola di un assassino, ha detto il presidente Usa. «Io e Michelle abbiamo beneficiato delle battaglie di Mandela per i diritti civili», ha detto poi il presidente americano. Negli Stati Uniti e in Sudafrica c'è voluto il sacrificio di innumerevoli persone per risolvere la questione del razzismo, ha ricordato Obama. Quando uscì dal carcere, Mandela si comportò «come Lincoln e tenne insieme il suo paese che rischiava di spaccarsi», è un altro dei passaggi del discorso del presidente Usa.



Troppi leader nel mondo sono «solidali con la lotta di Mandela per la libertà, ma non tollerano il dissenso dal proprio popolo», ha poi osservato Obama di fronte ad una platea di leader tra cui il vicepresidente cinese Li Yuanchao, il presidente cubano Castro e dello Zimbabwe Mugabe.



Obama ha anche paragonato Mandela ai «padri fondatori dell'America» e a Martin Luther King per la sua lotta contro l'ingiustizia razziale. Mandela è unico e non vedremo mai più uno come lui, ha sottolineato ancora Obama. Standing ovation della folla e lunghissimo applauso al termine del discorso del presidente americano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero