Il suo cruccio era di non poterla più prendere in braccio. Ma il male le stava togliendo ogni forza. Così Elisa aveva iniziato a scrivere. Bigliettini che nascondeva...
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La loro storia era iniziata 5 anni fa. Si erano conosciuti relativamente tardi, e per caso. «Eravamo due adulti forse anche abbastanza disillusi. Ma abbiamo capito molto presto che il nostro era stato un incontro speciale, di quelli che ti rivoluzionano la vita». Per Elisa, Alessio Vincenzotto si era trasferito dal pordenonese in Veneto. «Col tempo avevamo messo su casa. Non era ancora finita, ma Elisa ha voluto accelerare tutto. Desiderava che la casa fosse a posto, voleva scegliere l'arredamento delle stanze, la cucina, lasciare la sua impronta». E anche la lancetta delle nozze è stata portata al 14 agosto. «È stata una giornata speciale. Ma non abbiamo neppure fatto in tempo a scegliere insieme le foto. E neppure a scartare i regali. E' ancora tutto lì». Quando parla di lei, Alessio non riesce a essere triste. «Non ce la faccio a rammaricarmi con il destino. Non perché dentro non sia ucciso anch'io. Ma perché Elisa mi diceva sempre: devi sorridere. Il sorriso è bello per chi lo fa e bello per chi lo riceve».
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Il Messaggero