Mafia, arrestati a Bari 23 esponenti del clan del boss "Savinuccio" Parisi

Dalle prime luci dell'alba, 350 uomini della Polizia di Stato, con l'ausilio di unità cinofile e degli elicotteri, hanno arrestato 23 persone che farebbero parte...

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Dalle prime luci dell'alba, 350 uomini della Polizia di Stato, con l'ausilio di unità cinofile e degli elicotteri, hanno arrestato 23 persone che farebbero parte del clan del boss "Savinuccio" Parisi, anche lui tra i destinatari del provvedimento. L'ordinanza è emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Dda.


Gli arresti seguono una indagine della Squadra mobile, avviata nel marzo 2011, che ha consentito di documentare l'attività criminale del sodalizio mafioso del clan che fa capo a Parisi, a Bari e provincia, attraverso un capillare e sistematico controllo del territorio gestendo, in situazione di monopolio, numerose attività illecite.


I reati contestati sono associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento personale. Le indagini, avviate nel 2011, hanno svelato meccanismi di controllo da parte dell'organizzazione dei cantieri edili e di un sistema estorsivo che, oltre alle modalità classiche del pizzo o dell'assunzione di persone addette alla guardiania dei cantieri, imponeva di subappaltare i lavori a imprese "amiche". Oltre alle persone raggiunte da ordinanze cautelari, il gip ha contestato a sei imprenditori il concorso esterno in associazione mafiosa. L'inchiesta ha inoltre scoperto un meccanismo di occupazione delle case popolari, in favore di amici e parenti, funzionale ad avere un maggiore controllo del territorio.


In particolare le indagini hanno accertato che l'organizzazione aveva promosso un sistema di relazioni con i costruttori (uno dei quali è stato arrestato) per lucrare sui ricavi dei subappaltatori. Il clan - viene sottolineato dagli investigatori - si è comportato come un vero e proprio broker per guadagnare percentuali sugli utili e sui compensi. Durante l'operazione sono stati sequestrati tre immobili, un terreno agricolo, 15 autovetture, 13 motoveicoli, tre imprese individuali, cinque società di capitali per un valore totale di quattro milioni 750 mila euro nonchè 79 rapporti bancari e finanziari il cui valore non è stati sonora quantificato.
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Il Messaggero