Scuola, via i maestri senza laurea: scatta la protesta, parte lo sciopero della fame

Scuola, via i maestri senza laurea: scatta la protesta, parte lo sciopero della fame
È cominciato lo sciopero della fame con presidio davanti al Miur dei maestri con diploma magistrale che dopo la pronuncia dell'Avvocatura di Stato sono destinati a...

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È cominciato lo sciopero della fame con presidio davanti al Miur dei maestri con diploma magistrale che dopo la pronuncia dell'Avvocatura di Stato sono destinati a uscire dalle graduatorie. Per tali motivi, il sindacato Anief dà pieno sostegno all'iniziativa partita oggi, alla quale nelle ultime ore hanno aderito anche diverse associazioni di categoria, tra cui Adida e Mida, e pure il Coordinamento Genitori Nazionale, i cui componenti si dicono «indignati da questo provvedimento».


Anief, inoltre, ha deciso di aderire allo sciopero del 2 e 3 maggio, il terzo in cinque mesi, con manifestazione di protesta conclusiva a Roma in programma giovedì prossimo. «Occorre che il Parlamento avvii un'interrogazione per chiedere al Governo di intervenire nei giudizi correnti per attuare la sospensione dei ricorsi pendenti, in attesa della sentenza della Cassazione, della Cedu e della decisione del Parlamento europeo sul reclamo collettivo - dice Marcello Pacifico dell'Anief-Cisal - In ballo c'è anche la condanna dello Stato italiano per via della violazione delle direttive comunitarie sui contratti a termine, visto che la grande maggioranza di questi insegnanti precari ha superato la soglia dei 36 mesi di supplenze anche non continuativo. Nel frattempo, chiediamo ai parlamentari, molti dei quali 'freschì di nomina e sicuramente attenti alla salvaguardia dello stato di diritto, di invitare il Governo ad approvare un decreto legge. Oppure, un ddl attraverso l'approvazione urgente da parte di una commissione deliberante speciale, in modo da evitare che scattino i licenziamenti. Bisogna fare in fretta: non si può aspettare che arrivi il 30 giugno».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero