Polemiche su ogni più piccolo argomento, discussioni feroci, liti continue in casa: Tatiana Degirmendzhy, 49enne di Chaychovsky, in Russia, non sopportava più la...
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Quando ha deciso che era giunta l'ora, ha aspettato che Yulia si addormentasse, ha impugnato un'ascia e l'ha massacrata facendola letteralmente a pezzi e lasciandola morta in una pozza di sangue, per poi fuggire salendo sul primo treno che partiva dalla stazione. Il cadavere è stato scoperto molte ore dopo dal fratello 22enne Sertan che, al suo rientro a casa, ha trovato la sorella nella sua stanza con accanto l'ascia, tra schizzi di sangue che avevano imbrattato mobili e pareti. La polizia, allertata immediatamente, si è messa subito a caccia di Tatiana, il cui passaporto non era stato trovato in casa, riuscendo ad agguantarla 24 ore dopo mentre stava salendo su un treno in una stazione a una cinquantina di km da casa sua.
Quando è stata arrestata e interrogata, Tatiana, che ora rischia almeno 15 anni di carcere, ha confessato l'omicidio senza mostrare grandi segni di pentimento. «Mia figlia era troppo polemica - ha detto ai poliziotti - Se avessi avuto altre sette figlie come lei le avrei uccise tutte una dopo l'altra». Il raptus che l'ha portata a uccidere sua figlia non è stato passeggero: la sua mente è andata completamente in frantumi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero