M5S: «In Sicilia troppi impresentabili» Scoppia il caso Crocetta: lista esclusa

Crocetta (ansa)
Avevano trovato un compromesso Rosario Crocetta e il Pd. «Tu riponi il tuo megafono e corri con noi sostenendo Fabrizio Micari e ci dai una mano per le liste». E'...

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Avevano trovato un compromesso Rosario Crocetta e il Pd. «Tu riponi il tuo megafono e corri con noi sostenendo Fabrizio Micari e ci dai una mano per le liste». E' andata a finire che Crocetta ha accettato e si è piazzato capolista a Messina. Peccato che quella lista sia stata esclusa dal Tribunale perché è arrivata incompleta (il delegato ha dimenticato in auto alcune carte, se ne è accorto dieci minuti dopo il termine per presentarle e ha combinato il guaio).


MESSINA E SIRACUSA
Risultato: lista mancante a Messina e Crocetta fuori dai giochi. E con lui pesci più o meno grossi come il neo assessore ai Beni culturali Aurora Notarianni (la cinquantesima della giunta Crocetta) e il dirigente Pd Nicola Barbalace, primo dei non eletti alle scorse regionali nella lista Pd a Messina. Vocazione Caporetto? Sì, spiccata, se si aggiunge che a Siracusa non è stata proprio presentata una lista Micari e se si pensa alla soglia del 5 per cento su base regionale da raggiungere per accedere all'Ars. Ora, Crocetta e i suoi hanno annunciato ricorso, ma è evidente che la strada è in salita.

«Sinceramente escludere una lista per qualche minuto di confusione, ci sembra veramente un po' troppo; spero che il Tribunale possa riammettere la lista per garantire il libero gioco democratico», dice il governatore. Che si spinge più in là e getta ombre anche sul caso Siracusa dove all'improvviso c'è stato un fuggi fuggi di candidati: «Vogliamo capire se ci sono state pressioni per determinare la fuga di persone che ci avevano assicurato il loro impegno e che invece all'ultimo si sono tirate indietro, qualcuno forse temeva la nostra presenza a Siracusa».

LISTA NERA
Il Movimento 5 stelle invece concentra i propri sforzi contro il candidato di centro destra, ribattezzato TraNello Musumeci. Ieri Giancarlo Cancelleri e Luigi Di Maio hanno elencato una black list con tutti gli impresentabili che secondo loro compongono le liste di Musumeci. Con un video sui social Cancelleri si è fatto filmare mentre legge i nomi dando conto dei guai giudiziari di alcuni esponenti e delle parentele di altri con chi ha avuto o ha problemi con la giustizia. «La situazione è molto grave - incalza il vicepresidente della Camera - i partiti hanno deciso di barare, di mettere nelle liste gente impresentabile, che sappiamo benissimo come prende i voti: alcuni sono coinvolti nei processi, altri sono figli di gente impresentabile. Persone che fanno parte della classe politica che ha distrutto questa regione. È gente che ha venduto l'anima al diavolo». Gianfranco Micciché non ci sta e ha assicurato che le liste di Fi «sono meravigliose e pulite». In tutti i casi Musumeci aveva promesso di attenersi allo screening dell'Antimafia.


A Luigi Di Maio ha risposto l'eurodeputato Giovanni La Via (Ap), vice di Fabrizio Micari nella corsa alla presidenza della Regione siciliana. «Credo che Di Maio farebbe bene a pensare al suo partito - dice - senza attaccare sempre gli altri con i soliti argomenti triti e ritriti. Parla di impresentabili e gente coinvolta nei processi? Il sindaco di Roma, che attualmente è l'esponente grillino con l'incarico più delicato, è stato rinviato a giudizio solo pochi giorni fa». In realtà è ancora una richiesta di rinvio ma il concetto è chiaro: «Non potete più recitare la parte degli outsider del codice penale». C'è poi una polemica che vede contrapposta l'Anpi a Casa Pound che corre con un proprio candidato, Pierluigi Reale, e con tre liste provinciali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero