Emanuele Dessì, aspirante senatore M5S ha firmato ieri una scrittura privata che oggi viene pubblicata sul blog del Movimento che serve da contraerea. Si tratta di un...
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Dessì è però diventato qualcosa di più, è il pretesto per attaccare gli impresentabili degli altri. E infatti sul blog delle stelle Luigi Di Maio invita gli altri partiti a scaricare il modulo Dessì e a farlo firmare ai propri candidati impresentabili. Perché se da un lato Di Maio condanna il metodo veneto che attraverso lo staff comunicazione impartiva istruzioni ai candidati a cercare nefandezze, «Ci siamo già espressi con il silenzio, queste cose fanno parte di iniziative personali che non sosteniamo», dice a parole Di Maio, dall'altro lo conferma e attinge a piene mani allo stesso metodo dimenticando di avere indagati e rinviati a giudizio in casa M5S.
Come già successo durante la campagna elettoraleper le regionali siciliane il M5S anche in questo frangente Di Maio gioca la carta "lista di proscrizione". A Carbonia, in Sardegna, Luigi Di Maio chiuso dentro una palestra, davanti a un pubblico seduto sugli spalti prende il microfono e legge i nomi degli impresentabili. Per il centrosinistra, in cima alla lista Di Maio mette Luciano D'Alfonso, «governatore della Regione Abruzzo, indagato a Pescara e a L'Aquila, per una inchiesta su appalti regionali e sul recupero del complesso che ha ospitato il mercato ortofrutticolo pescarese»; secondo in classifica «Vito Vattuone che ha dal 29 gennaio scorso - si legge sempre sul blog - una richiesta di rinvio a giudizio, capolista del Pd nel collegio plurinominale per il Senato in Liguria, uno dei tanti politici candidati e coinvolti nelle vicende sui rimborsi regionali».
Il Messaggero