L'ambientazione è molto simile a quella di Ivrea, dove andò in scena Sum, il primo meeting "in giacca e cravatta" organizzato da Davide Casaleggio. ...
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A Ivrea Beppe Grillo andó da visitatore curioso e silenzioso. Qui a Pescara Grillo non verrà. Nella città abruzzese va in scena la tre giorni denominata "Villaggio Rousseau" a poco più di un mese dalle elezioni politiche. Un'operazione in cui il Movimento 5 stelle, anzi l'associazione Rousseau vuole accreditarsi come una sorta di centrale formativa per i nuovi iscritti che sono in grande parte i nuovi candidati, quelli che sono sopravvisuti al filtro di qualità imposto dallo staff politico di Di Maio. Anche Roberto Fico fa sapere che non ci sarà per motivi personali.
A Pescara sono arrivati invece Danilo Toninelli, Manlio Di Stefano, Angelo Tofalo, Maurizio Buccarella, Alberto Zolezzi, Giulia Sarti e Giulia Grillo. Da qui domenica usciranno i listini proporzionali formati dai nomi dei più cliccati sulla piattaforma Rousseau. Il voto online è stato caratterizzato da fortissime polemiche. Su Rousseau sono comparsi infatti nomi di candidati che non sapevano di essere tali e soprattutto personaggi nuovi al mondo pentastellato come Emilio Carelli e Gianluigi Paragone. Secondo la filosofia di Luigi Di Maio si tratta di persone che sono del Movimento 5 stelle ma ancora non lo sapevano. Per gli attivisti che hanno trovato molti volti nuovi tra i candidati (e magari non i loro nomi) questa evoluzione non emoziona più di tanto. «É gente mai vista a impegnarsi nei territori, che c'entrano con noi?», questa una sintesi delle tante declinazioni delle proteste che si leggono in rete. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero