M5S, Grillo arriva a Roma per bloccare il dialogo sulle riforme

M5S, Grillo arriva a Roma per bloccare il dialogo sulle riforme
​Da un lato abbatte il ponte difficile del dialogo dall'altro sferra un altro duro colpo al capo dello Stato. Beppe Grillo sarà a Roma per incontrare i suoi...

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​Da un lato abbatte il ponte difficile del dialogo dall'altro sferra un altro duro colpo al capo dello Stato. Beppe Grillo sarà a Roma per incontrare i suoi parlamentari e chiarire la linea M5s, in un'assemblea che si preannuncia già scritta e a meno di altre sorprese, potrebbe portare alla chiusura della trattativa con il Pd sulla legge elettorale. Delle riforme neanche a parlarne, tanto che sul blog l'attacco a Giorgio Napolitano questa volta si tinge di macabro (Costituzione in formalina, è la scritta posizionata su una foto di dubbio gusto). Intanto i post che affondano il premier si susseguono. Oggi tocca a «capitan rottame», così Matteo Renzi viene apostrofato per la sua visita a Genova, per l'arrivo della Concordia: «non perde occasione per presenziare a destra e a manca. Non so. Forse vuole un inchino?».




Un calcio sull'immigrazione a Renzi, poi, glielo tira direttamente l'ex comico parlando di «pietismo pietoso» e del doppio ruolo che l'Italia - a suo dire - riveste, quello di «carnefici e salvatori dal cuore di pietra» che «fanno mostra di sé a Lampedusa». Perché per il leader pentastellato «le persone che muoiono annegate nel Mediterraneo, muoiono due volte, la prima in mare, la seconda per la nostra ipocrisia».



Il senatore cinque stelle Nicola Morra ricorda a Renzi il corteo al Quirinale parlando della paura che deve aver preso, («più di quanto credevamo», dice), dal momento che ha usato «arroganza per declassare la nostra protesta pacifica» derubricandola «in passeggiatina». L'ex capogruppo al Senato Vito Crimi pubblica un post dal titolo «Lo smemorato di Collegno», in cui ricorda una dichiarazione del 2005 in cui Napolitano si opponeva alle riforme costituzionali, specie sul Senato. Ma gli occhi sono puntati su domani, alla discesa romana di Grillo e all'incontro con i suoi 'cittadinì in Parlamento: una riunione in cui verranno apposti nuovi tasselli allo schema che dice 'nò al Pd, e gli sbatte la porta in faccia sulla legge elettorale. E in buona sostanza anche una 'verificà con Luigi Di Maio, che la formula del dialogo se l'era presa di diritto; ma è anche un modo per parlare con gli intransigenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero