M5S, alla fine Fico ci riprova: «Il Movimento cambia e io mi ricandido»

La rottamazione degli ortodossi
Alla fine Roberto Fico ha sciolto le riserve e ha deciso di ricandidarsi con il M5S alle prossime politiche. Lo comunica lui con un post su Facebook. L'ex capo degli ortodossi...

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Alla fine Roberto Fico ha sciolto le riserve e ha deciso di ricandidarsi con il M5S alle prossime politiche. Lo comunica lui con un post su Facebook. L'ex capo degli ortodossi (ex perché nel post fa capire di aver accettato l'evoluzione del Movimento) che ha deciso di non competere contro Luigi Di Maio per diventare candidato premier, dice che non ha intenzione di combattere la nuova associazione M5S nata per correre alle prossime politiche e che consegna molto potere nelle mani del capo politico, figura ora impersonata dal conterraneo Di Maio.


Fico usa un lungo giro di parole per dire che lui rimane nel Movimento con le stesse convinzioni di quando ci è entrato. Convinzioni, ammette, che non sono sempre condivise ai piani alti. 
«Il movimento è la somma non matematica dei valori di chi partecipa», scrive Fico certo che cambiando gli addendi il risultato non cambi e che quindi la sua componente sia comunque fondamentale per fare l'addizione finale. «Buongiorno a tutti, solo per dirvi che mi sono candidato alle parlamentarie del nostro movimento -dice - Sento che questo percorso non è concluso e il cerchio deve ancora chiudersi, il che significa che cercherò come faccio dal 2005 di dare il massimo, consapevole del fatto che tutti siamo necessari ma nessuno è indispensabile perché il movimento cresce, crolla, muta e si rigenera».

Poi la formula algebrica:
«Il movimento è la somma non matematica dei valori di chi partecipa. Quindi il movimento cambia e si evolve secondo l'ingrediente che ogni persona ci mette dentro. Non partecipare significa rinunciare al proprio ingrediente. La partecipazione avviene fuori e dentro le istituzioni ed hanno uguale importanza. Mi candido con Napoli nel cuore. Vi abbraccio tutti e grazie per gli innumerevoli messaggi».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero