Luna di miele di sangue: milionario organizza un finto rapimento e fa uccidere la moglie

Shrien e Anni Dewani
Una luna di miele di sangue: protagonisti due sposini e tre sicari. Quattro anni dopo l'assassinio della ex modella 28enne Anni Dewani, il milionario britannico di origine...

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Una luna di miele di sangue: protagonisti due sposini e tre sicari. Quattro anni dopo l'assassinio della ex modella 28enne Anni Dewani, il milionario britannico di origine indiana Shrien Dewani, 34 anni, dovrà rispondere in aula per aver fatto uccidere sua moglie in Sud Africa.




Per anni l'uomo si era nascosto dietro una presunta malattia mentale, ma adesso è arrivato il via libera di un team di psichiatri che ha dichiarato l'uomo d'affari capace di intendere e di volere.





Shrien, quel 13 novembre del 2010, pensava di aver organizzato il delitto perfetto. La coppia di sposini fu rapita mentre era su un taxi da alcuni uomini armati, alle 11 di sera, in una borgata vicino a Cape Town. Shrien venne rilasciato incolume a mezzanotte mentre il giorno dopo il corpo di Anni fu trovato sul sedile posteriore del taxi abbandonato: era morta per un colpo di pistola alla nuca.



Per l'omicidio furono arrestati tre uomini: Xolile Mngeni, 27 anni, venne condannato a novembre 2012 per aver sparato il colpo che ha ucciso Anni. Il giudice ha descritto Mngeni, che soffriva di una rara forma di cancro al cervello, come una “persona malvagia” e lo ha condannato al carcere a vita. Gli altri due uomini, Zola Tongo, 35 anni e Mziwamadoda Qwabe, 30, sono stati condannati per aver preso parte all'omicidio: Tongo, il tassista, è stato imprigionato per 18 anni, mentre Qwabe dovrà scontare 25 anni in carcere.



A tirare in ballo Shrien fu lo stesso tassista che dichiarò di aver ricevuto 1400 sterline da lui per organizzare la messa in scena. Da allora è iniziata la battaglia giudiziaria: un tira e molla tra Gran Bretagna e Sud Africa per ottenere l'estradizione dell'uomo. In un primo momento la consegna sembrava immediata, poi però l'avvocato dichiarò l'uomo affetto da una malattia mentale. Il cammino verso il processo, ostacolato da rinvii e impedimenti, ha fatto il primo passo ad aprile con l'estradizione dell'uomo. Adesso arriva il responso degli psicologi: il milionario è capace di intendere e e di volere e in ottobre dovrà rispondere di essere il mandante dell'omicidio della moglie davanti al tribunale di Cape Town.



«È un sollievo per noi – ha detto Ami Denborg, sorella della vittima – Anche se la strada è lunga, stiamo andando avanti nella ricerca della verità». Dewani dovrebbe apparire in tribunale il 9 settembre per una udienza preliminare, prima dell'inizio del processo il 6 ottobre. Nello specifico sull'uomo pendono le accuse di cospirazione per commettere un sequestro di persona, rapina con circostanze aggravanti, omicidio, sequestro di persona, ostacolo al percorso della giustizia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero