Il padre della leghista Borgonzoni si iscrive al Pd: «Sono cattocomunista»

Il padre della leghista Borgonzoni si iscrive al Pd: «Sono cattocomunista»
Padre e figlia in lotta. Lotta politica. Lui di sinistra. Lei di destra. Casa Borgonzoni sta scoppiando, a Bologna. La vicenda è questa. Lo scorso luglio Giambattista...

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Padre e figlia in lotta. Lotta politica. Lui di sinistra. Lei di destra. Casa Borgonzoni sta scoppiando, a Bologna. La vicenda è questa. Lo scorso luglio Giambattista Borgonzoni - genitore di Lucia, attuale sottosegretaria leghista al ministero giallo-verde dei Beni Culturali - aveva bacchettato la figliola per avere lasciato un incontro sull’accoglienza dei migranti, senza ascoltare l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi. Poi non aveva gradito, Giambattista, che Lucia, pur essendo al vertice del ministero della Cultura, avesse detto di non essere una grande lettrice di libri.


E ora? La querelle politico-familiare continua così. Il babbo si iscrive al Pd e riceve la tessera del partito al circolo bolognese Passeportout di Via Galliera - sede storica della città emiliana - dal deputato dem Andrea De Maria. «Io mi considero un veterocomunista - afferma Giambattista - anzi no: diciamo un cattocomunista».

Silente sulla figlia, esponente di spicco del Carroccio, Borgonzoni aggiunge di non voler «apparire come l’ultimo dei Mohicani ma in questo Paese c’è una deriva plebiscitaria e occorre rafforzare l’opposizione». Anche perché, conclude Borgonzoni, con il «governo si è avverata l’intuizione che ebbe Antonio Albanese inventando la maschera del ministro della paura». La figlia adora Salvini, il padre lo detesta, e la guerra domestica continua.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero