Loris, il racconto della vicina di casa: quella famiglia era un inferno

Loris, il racconto della vicina di casa: quella famiglia era un inferno
In via Garibaldi 82, al terzo piano, abita una donna albanese di 42 anni, vicina di casa, proprio di pianerottolo, della famiglia Stival. È lei l'ultima controversa figura...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In via Garibaldi 82, al terzo piano, abita una donna albanese di 42 anni, vicina di casa, proprio di pianerottolo, della famiglia Stival. È lei l'ultima controversa figura che viene fuori dalle indagini sull'omicidio del piccolo Loris, una figura - seppure non così determinante - che assomiglia tanto al fioraio di Avetrana, che prima non ricorda, poi ricorda e alla fine si rimangia tutto.







Viene presa subito a verbale, ovviamente, e fornisce il quadretto idiallico di una famiglia perfetta. Davide spesso fuori con il suo camion, Veronica in casa, madre premurosissima dei suoi due bambini, di Loris e del piccolo Diego, che ha solo 3 anni, e mai una parola fuori posto, mai una discussione. La donna albanese ogni mattina va a lavorare a Ragusa.



L'ALTRA VERSIONE Ed è una mattina della settimana scorsa, appunto, che si ferma da un'edicolante, proprio nel centro della città, e le racconta quello che ai Carabinieri non aveva detto. Le fornisce un sfondo totalmente diverso, che se fosse vero anche solo parzialmente potrebbe risultare ben utile a queste indagini: «Moglie e marito litigavano sempre, li sentivo gridare. Parlavano di soldi presi in prestito che non riuscivano a restituire. Lui le rimproverava di spendere troppo. Eh sì, se la predevano anche con i bambini, li sgridavano spesso». L'edicolante non perde tempo, informa subito i Carabinieri, un po' come le maestre che si videro consegnare da Veronica fascette delle stesso tipo di quelle servite a strangolare Loris. A strettissimo giro la donna albanese viene riconvocata, ma il risultato è zero: non conferma nulla. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero