​Loris, spunta la perizia che scagionerebbe la mamma: «Veronica ha un alibi fortissimo»

​Loris, spunta la perizia che scagionerebbe la mamma: «Veronica ha un alibi fortissimo»
RAGUSA - Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio di otto anni Loris Stival, potrebbe essere scagionata da una super perizia. Secondo i suoi legali il bimbo...

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RAGUSA - Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio di otto anni Loris Stival, potrebbe essere scagionata da una super perizia. Secondo i suoi legali il bimbo sarebbe morto in un orario differente da quello stabilito inizialmente e quindi incompatibile con gli spostamenti di Veronica, che avrebbe un alibi fortissimo.


«Noi abbiamo una certezza: tramite il nostro consulente - spiega l'avvocato Francesco Villardita nel corso della diretta della trasmissione 'Mattino Cinque' - abbiamo effettuato una perizia di parte a seguito del deposito di quella del pubblico ministero e abbiamo accertato che per i parametri indicati in quella consulenza è impossibile che il bambino sia stato ucciso tra le 8.30 e le 10.00 perché, per quei dati, e soprattutto per l’assenza di macchie ipostatiche complete (che sono già complete dopo otto ore) l’orario della morte non può essere quello ma deve essere spostato in avanti almeno di due ore. Ci troveremo quindi verso le 12/12.30 un orario assolutamente incompatibile con la presenza della signora Panarello in quei luoghi. Abbiamo questa certezza che porteremo nelle sedi processuali perché vogliamo dimostrare l’impossibilità sotto il profilo materiale della commissione dell’omicidio da parte di Veronica».



LE FASCETTE «Anche sulle fascette non siamo convinti – conclude Villardita – abbiamo già presentato questo nostro dubbio al tribunale del riesame dicendo che mancano le zigrinature su quel solco che è stato rilevato dal medico legale della procura. Faremo anche su questo la nostra battaglia».



L'INCIDENTE PROBATORIO Intanto è cominciato l'incidente probatorio per trasferire le immagini registrate a Santa Croce Camerina da sistemi di videosorveglianza pubblici e privati la mattina del 29 novembre del 2014, giorno dell'omicidio del piccolo Loris e anche nei giorni precedenti al delitto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero