Londra, torturano a morte la figlia di 4 mesi e simulano incidente su un bus

Londra, torturano a morte la figlia di 4 mesi e simulano incidente su un bus
Una messa in scena curata nei minimi dettagli: dai messaggi sul cellulare inviati ad hoc all'improvvisa “scoperta” che la piccola Imani, di soli sedici settimane,...

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Una messa in scena curata nei minimi dettagli: dai messaggi sul cellulare inviati ad hoc all'improvvisa “scoperta” che la piccola Imani, di soli sedici settimane, era morta. In realtà dietro quello stupore c'era ben altro: perché Rosalin Baker, 25 anni, di Londra, che la sua bimba era morta lo sapeva benissimo. Così come ne era a conoscenza il compagno Jeffrey Wiltshire, tossico 52enne, con cui ha simulato la morte della piccola sul bus per nascondere le settimane di torture inflittele. 

 

Un calvario che per Imani si è concluso una mattina di novembre quando il suo cuore ha smesso di battere. I genitori, a quel punto, per paura di essere accusati di omicidio, hanno deciso di simulare un malore della bimba su un bus. Come si vede nelle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza di mezzo pubblico e pubblicate solo adesso dalla polizia, Rosalin saluta il fidanzato e sale a bordo con la sua bambina. Poi si siede e da quel momento in poi inizia a mandare messaggi alla sorella comunicando che la figlia è morta. Una fitta conversazione che dura 20 minuti prima che la donna metta in scena la morte della figlia allertando tutti i passeggeri del bus che hanno tentato disperatamente di salvare Imani. Tuttavia, secondo quanto hanno raccontato alcuni testimoni in tribunale, la donna non ha mosso un dito per soccorrere la figlia, continuando ad armeggiare con il telefonino. La bambina è stata trasportata d'urgenza al Newham General Hospital: un esame post mortem ha rivelato che era deceduta da ore e aveva lesioni al cranio e altre 40 fratture.


Rosalin e Jeffrey sono stati arrestati e davanti ai giudici hanno tentato di scaricare le responsabilità l'uno sull'altro, continuando a negare di aver architettato la sceneggiata. La donna ha accusato il compagno di essere un violento che faceva regolarmente uso di droga, l'uomo, che sostiene di aver messo al mondo 25 figli, si è limitato a dire che la piccola la mattina stava bene e non sa cosa sia successo. «Il livello di violenza e di crudeltà inflitta a Imani è qualcosa che non ho mai visto durante la mia carriera - ha detto il detective Gary Holmes - Spero di non vedere mai più una cosa del genere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero