Londra, la ragazza romana ferita ma sopravvissuta: «Avevo sbagliato ponte sono viva per miracolo»

Stava passeggiando con il compagno, si sono accorti che stavano camminando sul ponte sbagliato e stavano tornando indietro. Quella decisione, maturata in pochi attimi, forse le ha...

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Stava passeggiando con il compagno, si sono accorti che stavano camminando sul ponte sbagliato e stavano tornando indietro. Quella decisione, maturata in pochi attimi, forse le ha salvato la vita. Eleana Frigeri, 40 anni, è la turista romana in vacanza a Londra e ferita seriamente nell'attentato di Westminster, anche se per fortuna non è in pericolo di vita.

 
LA DINAMICA
La Hyundai Tucson, il suv usato come arma dal terrorista per uccidere e attaccare il Parlamento, l'ha colpita con il paraurti. Ha battuto la testa. Per dieci minuti c'è stato solo il buio, ha perso i sensi e quando si è risvegliata, dolorante, con la tibia e la caviglia fratturate e due vertebre cervicali schiacciate, ha faticato a capire cosa le era successo. Una familiare ha spiegato, secondo quanto riportato dal Telegraph: «Quando c'è stato l'attacco, mia nipote stava camminando sul ponte. Vicino a lei ad un gruppo di ragazzi francesi è andata peggio». Sono gli studenti in gita del liceo Saint-Joseph di Concarneau. Tre di loro sono molto gravi. «Ricorda solo che è stato orribile, ciò che è successo è sconvolgente».

L'INTERVENTO
Dopo l'impatto, la turista romana è stata trasportata d'urgenza al Chelsea and Westminster Hospital, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico alla caviglia. Un secondo è programmato per la tibia, ma stando a quanto è stato spiegato dall'ambasciatore italiano a Londra, Pasquale Terracciano, vuole tornare a Roma e farsi operare nella sua città. La Tac ha verificato che non vi sono problemi alla testa, nonostante la botta che l'aveva fatta svenire.
Secondo i medici il dolore per le lesioni alle vertebre passerà «con un mese e mezzo di riposo». In teoria, potrebbe essere rimpatriata tra quattro o cinque giorni, già è stata allertata la Croce Rossa Italiana per organizzare il trasporto. Racconta l'ambasciatore Terracciano: «È provata, inevitabilmente, anche per il trauma psicologico di essersi trovata nel mezzo dell'attentato terroristico».

La donna era a Londra con il compagno e, secondo l'ambasciatore che ha parlato a lungo con lei, nel ricostruire a fatica la dinamica, ha capito di essere stata fortunata. Lei e il compagno stavano camminando su Westminster Bridge, ma con la convinzione di essere diretti alla Torre di Londra. «Poi - ha spiegato l'ambasciatore Terracciano - proprio lei si è accorta che stavano sbagliando, che invece quel ponte li avrebbe portati verso il Parlamento. Sono tornati indietro e hanno evitato la zona del primo impatto, quella più pericolosa». E' stata comunque colpita dal suv guidato dal terrorista. La turista romana non è l'unica italiana che si trovava nella zona di Westminster Bridge nei minuti dell'attacco al Parlamento. Da subito si era parlato di un'altra ferita tra i nostri connazionali, una ventottenne.

LA PAURA

Originaria di Pianoro, in provincia di Bologna, da sei anni vive a Londra e lavora in una società a Regent Street. Per lei, però, per fortuna solo lievi escoriazioni. Ha spiegato via Whatsapp ai parenti in Emilia: «Sono stata fortunata. Sono sconvolta, i ragazzi francesi mi hanno fatto da scudo, stanno molto male». La giovane bolognese è rimasta lievemente ferita fuggendo, cadendo a terra e schiacciata alla balaustra del ponte, ma ora sta bene, anche se preferisce «per rispetto delle vittime di questa tragedia», non parlare con i giornalisti. Un'altra giovane, la toscana Alessia Dini, 29 anni, assistente di un deputato inglese, ha visto tutto dal suo ufficio e ha spiegato a quotidiano.net: «Abbiamo udito delle grida, un botto, gli spari. E' stato uno choc vedere le persone a terra, per strada». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero