Londra, partorisce il nipote: donna fecondata artificialmente con il seme del figlio

Londra, partorisce il nipote: donna fecondata artificialmente con il seme del figlio
Nonna e madre contemporaneamente. Una donna inglese, dopo aver accettato di essere una "madre surrogata" lasciandosi fecondare artificialmente, ha partorito suo nipote: il figlio...

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Nonna e madre contemporaneamente. Una donna inglese, dopo aver accettato di essere una "madre surrogata" lasciandosi fecondare artificialmente, ha partorito suo nipote: il figlio di suo figlio. Il caso, definito "assolutamente inusuale", è venuto alla luce ieri sera a Londra, quando la "Family Court", l'organo di giustizia preposto alle questioni familiari, si è espressa sulla richiesta d'adozione avanzata dal padre del bimbo, che ora ha sette mesi.




Il padre del bimbo, che ha circa 25 anni, lavora e vive da solo, voleva un figlio da molto tempo e si era rivolto a persone della propria famiglia per capire se qualcuna sarebbe stata disposta a lasciarsi fecondare artificialmente. Una parente aveva accettato, ma aveva poi dovuto rinunciare per motivi di salute. A quel punto sua madre, dopo averne parlato con il marito e aver ricevuto il suo consenso, si è offerta come madre surrogata. Il bimbo è nato sette mesi fa e il ragazzo ha avanzato la propria richiesta di adozione.



Il giudice Justice Theis, che ha scritto la sentenza e per evidenti motivi di privacy non ha mai nominato nessuna delle persone coinvolte nella vicenda, ha detto di non essersi mai trovata davanti a un caso simile, che si ritiene essere il primo accordo di questo tipo sulla maternità surrogata nel Regno Unito. «L'intesa raggiunta tra le parti - ha detto - non ha precedenti ed è anche altamente insolita, ma è del tutto legale ai sensi delle leggi vigenti».

Theis non ha incontrato problemi nell'accogliere la richiesta di adozione da parte del ragazzo, nonostante viva da solo e quindi non possa dare, almeno per ora, una madre al bimbo: sentenza favorevole, quindi.



«I documenti mostrano che da tanto tempo voleva diventare padre - ha detto Theis - ma ha agito con senso di responsabilità. Ha aspettato di poter avere un lavoro e una casa che gli consentissero di prendersi cura del bimbo in maniera adeguata. Prima di intraprendere la strada che ha seguito, ha consultato avvocati specializzati in materia. Ora che il figlio è nato, lo sta crescendo fin dal primo giorno. La mia decisione di concedergli l'adozione del piccolo si è basata su una considerazione fondamentale: il benessere a lungo termine del piccolo. E riteniamo che il padre possa garantirglielo».

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Il Messaggero