C'è anche un ufficiale della polizia locale di un Comune del lodigiano tra gli arrestati di questa mattina dalla Guardia di Finanza di Lodi nell'ambito...
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L'uomo, secondo l'accusa, aveva contatti con un'agenzia di pratiche per ottenere certificati di residenza in Italia
soprattutto a cittadini brasiliani e avrebbe attestato false residenze incassando dai 200 ai 250 euro a pratica, cancellando anche sanzioni. Il pubblico ufficiale è stato portato in carcere.
L'arresto dell'ufficiale è uno dei provvedimenti presi nell'operazione che ha riguardato soprattutto due famiglie, i Labate di etnia rom e i Saviano di origine campana, accusate di spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsione e reati contro la pubblica amministrazione nella zona sud Milano e nella provincia di Lodi.
È stata un'operazione articolata su più filoni quella chiusa questa mattina con 22 misure cautelari da parte della Gdf di Lodi. Tutto è partito dai controlli sulle famiglie Labate e Saviano e sulle attività di spaccio di stupefacenti tra lodigiano e sud Milano, per un giro di affari stimato in 300mila euro mensili per i Labate e in 500.000 euro mensili per i Saviano. Le due famiglie potevano anche contare sulla collaborazione di un imprenditore milanese che riforniva ambienti della Milano-bene.
Nel corso di un'intercettazione, i finanzieri hanno sentito un membro della famiglia dei Labate contattare un ufficiale del Consorzio Nord Lodigiano, Sergio Broscritto, 53 anni, che fino a qualche mese prima era il comandante dei vigili di Zelo Buon Persico. Nelle intercettazioni si sente che viene chiesta e assicurata la cancellazione di alcune multe. Sotto intercettazione, così, finisce anche il pubblico ufficiale. E si scopre che ha anche a che fare con un'agenzia di
Massalengo ( Lodi) con la quale farebbe avere falsi permessi di residenza al costo tra i 200 e i 250 euro ciascuno. Da qui il suo arresto e l'uomo è stato portato in carcere a San Vittore. I finanzieri al comando del capitano Domenico Lamarta e sotto la supervisione del comandante provinciale Massimo Benassi hanno effettuato un sequestro preventivo da 1,3 milioni di euro tra 4 immobili sui 7 proposti e 3 automezzi.
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Il Messaggero