Lignano, ragazzi massacrano un coetaneo e postano il video in rete: «Ti uccidiamo»

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«Ti vuoi fare male? Allora dammi il tuo telefono e i tuoi soldi. Muoviti. Ti uccido, il tuo telefono e i tuoi soldi». Le parole sono accompagnate dal rumore sordo dei colpi rivolti contro la vittima, il viso già ridotto a una maschera di sangue e un filo di voce spezzato da rantoli di dolore con cui invoca «ti prego, basta». 


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Due minorenni hanno massacrato di botte un coetaneo per costringerlo a consegnare loro tutti i soldi che aveva con sé, circa 100 euro, e hanno ripreso la violenza postando poi il filmato sui social. Il feroce pestaggio è avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 luglio scorsi su una spiaggia di Lignano Sabbiadoro (Udine). La vittima, un ragazzo residente in Veneto, si era momentaneamente allontanato dal suo gruppo di amici. I due minori, due sedicenni italiani, residenti in provincia di Udine, lo hanno notato. 

 
Gli si sono avvicinati e hanno fatto scattare l'aggressione. Il ragazzino, stordito dai colpi alla nuca, con la vista annebbiata dal sangue che gli sfigurava tutto il volto, ha avuto appena la forza di riprendere in mano il cellulare e chiamare l'ultimo numero che aveva composto, quello di uno degli amici. Poi è stramazzato. Soccorso, è stato accompagnato in ambulanza prima al pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro e poi in ospedale, a Latisana, a Udine e infine in Veneto dove è stato anche sottoposto a un intervento chirurgico alla mandibola. Il ragazzo ha riportato un importante trauma facciale con ferite giudicate guaribili in 30 giorni. Il video del massacro realizzato dai baby aggressori aveva nel frattempo cominciato a circolare sui gruppi whatsapp. Venuta a conoscenza dell'esistenza del filmato ed entratane in possesso, la Polizia di Udine ha quindi avviato le indagini. Gli investigatori della Squadra Mobile sono risaliti prima alla vittima, raccogliendone la denuncia, e poi agli aggressori.
 


La vittima, che non li aveva mai visti prima di quella sera, li ha riconosciuti e identificati. Sono due studenti a Udine con alle spalle due famiglie normali. Ieri mattina, al temine delle indagini coordinate dalla Procura per i minori di Trieste, la Squadra Mobile e la Polizia postale hanno compiuto una perquisizione nelle case dei due e li hanno indagati per rapina e lesioni in concorso. La ferocia dell'episodio richiama quella della spedizione punitiva messa in atto, tre contro uno, ai danni di uno studente di 18 anni a Rio Saliceto, in provincia di Reggio Emilia per cui stamani sono stati denunciati dai Carabinieri di Campagnola Emilia per lesioni aggravate in concorso tre fratelli di 25, 28 e 16 anni. Sarebbe stato proprio quest'ultimo ad organizzare la brutale aggressione, inviando un messaggino alla vittima per chiedergli un appuntamento. «Devo parlarti perché ho saputo che hai parlato male di me». All'incontro il minore ha portato con sé anche i fratelli più grandi. Lo studente è stato colpito con calci e pugni, perfino quando era già tramortito a terra, anche anelli con pietre incastonate. Il ragazzo, che ha riportato la rottura del setto nasale e altri traumi facciali, è stato dimesso con una prognosi di un mese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero